I risultati del Festival Verdi 2020

Trasformata in “Scintille d’Opera”, la manifestazione di Parma ha saputo reagire all’anno della pandemia

Festival Verdi Parma
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Sono stati presentati venerdì 4 dicembre i dati del Festival Verdi di Parma 2020, in occasione della diffusione di un video in diretta streaming che ha previsto gli interventi del sindaco di Parma e presidente del Teatro Regio Federico Pizzarotti, del direttore generale del Teatro Regio di Parma Anna Maria Meo, della curatrice di Verdi Off Barbara Minghetti, oltre che di Gianluca Signaroldi (founder e senior partner Unsocials), Isabella Mozzoni (docente dell'Università di Parma), Fabio Renzi (segretario generale Fondazione Symbola) e Michele Guerra (assessore alla Cultura del Comune di Parma).

– Leggi anche: Parma 2020, la Capitale della Cultura in trincea contro COVID-19

Un’analisi a consuntivo che restituisce una fotografia naturalmente differente rispetto alle edizioni precedenti, frutto della capacità di questa manifestazione di reagire a questo anno segnato dalla pandemia da Covid-19 reinventando un cartellone denominato “Scintille d’Opera”. Con una programmazione ridimensionata a un titolo operistico a settimana, non più 4 in 4 giorni consecutivi, e con un biglietto dal prezzo medio abbattuto a 65 euro, il Festival è stato riprogrammato – anticipando l’inaugurazione all’11 settembre – in un teatro all’aperto realizzato per l’occasione nel Parco Ducale, con sullo sfondo la facciata del Palazzo Ducale, su di un palcoscenico di oltre 700mq in modo da garantire la sicurezza degli artisti e dei musicisti che hanno potuto esibirsi senza mascherina e con una camera acustica spazializzata che anche all’aperto ha consentito al pubblico l’ascolto il più possibile fedele.

Festival Verdi Parma

Gli obiettivi del Festival legati alla qualità filologica e alla ricerca dell’eccellenza artistica nel segno dell’innovazione, si sono inoltre coniugati alla necessità di garantire la tutela della salute dei lavoratori e del pubblico anche in occasione degli investimenti sostenuti dal Regio per la sicurezza in conseguenza al rientro in teatro a seguito del maltempo. Ciò è stato possibile in tempi rapidissimi grazie a un progetto originale studiato dai tecnici del Regio e certificato da una società specializzata che, con l’apposizione di schermature in policarbonato flessibile nelle sedute alternate occupabili in platea e tra un palco e l’altro, ha consentito di accogliere in piena sicurezza fino a 600 spettatori.

Venendo ai dati, l’edizione del ventennale del Festival Verdi ha offerto una programmazione che ha compreso 15 eventi, per 22 appuntamenti operistici e concertistici e 5 incontri in 7 luoghi diversi di cui 5 nuovi. Un’attività che ha impegnato 138 lavoratori (Elettricisti, Fonici, Attrezzisti, Falegnami, Macchinisti, Scenografi realizzatori, Sarti, Truccatori, Parrucchieri, Personale amministrativo, di sala e di portineria), 64 dei quali under 35 e 41 artisti, tra cantanti, musicisti, assistenti, attori, maestri collaboratori, provenienti da Italia, Spagna, Francia, Romania, Russia, Cina, Georgia, Colombia, Mongolia, oltre ad altri 250 musicisti tra componenti del Coro del Teatro Regio, delle tre orchestre con le quali il festival ha consolidato collaborazioni già avviate da tempo – Filarmonica Arturo Toscanini, Orchestra del Teatro Comunale di Bologna e Filarmonica dell’Opera Italiana “Bruno Bartoletti” – e 13 cantanti dell’Accademia Verdiana.

Dati ai quali vanno aggiunti quelli di Verdi Off, la rassegna di appuntamenti collaterali al Festival Verdi giunta alla sua quinta edizione, che il Teatro Regio ha realizzato in collaborazione con il Comune di Parma e con l’Associazione “Parma, io ci sto!”: 240 appuntamenti (+ 90 % rispetto al 2019) a ingresso libero in un mese per 45 eventi in 70 luoghi diversi tra città e provincia, di cui 60 luoghi nuovi rispetto alla precedente edizione, 320 artisti coinvolti e oltre 50 compagnie, con un pubblico stimato in oltre 10.000 spettatori.

Festival Verdi Parma

Per quanto riguarda le presenze del pubblico, Il Festival Verdi ha accolto 5.886 spettatori e Verdi Off 1.975 spettatori (per gli appuntamenti con biglietti offerti dall’azienda Sarce) per un totale di 7.861 spettatori, provenienti per il 95% circa dal territorio.

I dati raccolti sono molteplici, e spaziano dai risultati delle attività di comunicazione agli incassi, dall’analisi SROI (Social Return On Investment) ai contributi di sponsor e sostenitori locali e internazionali, fino ad arrivare alle iniziative legate alla messa in sicurezza di lavoratori e pubblico.

«Il Festival Verdi quest’anno – spiega Anna Maria Meo – è stato realizzato con determinazione, coraggio, con il desiderio di mantenere i cardini sui quali la reputazione del progetto, da 5 anni a questa parte, poggia: la qualità artistica, il rigore scientifico della proposta musicale, l’approccio innovativo. Tutto ciò e stato perseguito con una forte volontà di testimoniare una concreta vicinanza agli artisti e ai lavoratori dello spettacolo dal vivo oltre che al pubblico, anche nello spirito indicato dal motto di Parma 2020+21, “La Cultura cura”».

In giorni in cui le attività culturali – tra musei e spettacolo dal vivo – sembrano definitivamente dimenticate da una politica che pare non avere più nemmeno bisogno di giustificare il palese disinteresse per questo comparto, questi dati restituiscono l’impatto sociale, economico e anche occupazionale che manifestazioni di questo tipo portano con sé.

Per vedere il video di presentazione dei dati e scaricare il report completo: www.teatroregioparma.it.

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Articolo in collaborazione con Fondazione Busoni

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