I nuovi volumi degli Amici della Scala

Presentati in vista dell’apertura di stagione i nuovi titoli dedicati alle figure di Luciano Damiani, Anna Anni, Gabriella Pescucci, Luisa Spinatelli e Francia Squarciapino

I nuovi volumi degli Amici della Scala
Articolo
classica

Come tradizione vuole, in occasione dell'apertura di stagione l'associazione degli Amici della Scala arricchisce di nuovi titoli le sue pubblicazioni. Il più imponente è il volume Luciano Damiani. Il teatro di un innovatore a cura di Vittoria Crespi Morbio, per il ricco apparato iconografico. Lo scenografo-costumista-regista ha segnato la storia del teatro di prosa e della lirica di tratti indimenticabili; al Piccolo Teatro di via Rovello L'opera da tre soldi, La vita di Galileo; al Lirico, seconda sede del Piccolo, Le baruffe chiozzotte, La tempesta; alla Scala Il ratto dal serraglio diretto da Mehta, Macbeth diretto da Abbado, solo per citare gli spettacoli con la regia di Strehler. E poi l'importante collaborazione con Ronconi. Come ricorda Vittoria Crespi Morbio nel saggio critico, nel mezzo ci sono stati dissapori, rotture, riappacificazioni, ma assoluta è stata la coerenza della ricerca di Damiani. Anche nella sua ultima attività di regista indipendente a Roma col Teatro di Documenti, che ne ha confermato una mai sopita vitalità di ragazzo curioso di tutto.

Nella collana di piccolo formato Artisti dello Spettacolo alla Scala, a firma di Vittoria Crespi Morbio, i quattro i nuovi titoli sono invece dedicati a quattro costumiste di vaglia: Anna Anni (scomparsa nel 2021), Gabriella Pescucci, Luisa Spinatelli, Francia Squarciapino. Alla presentazione al foyer della Scala erano presenti queste ultime due e hanno scambiato ricordi comuni, anche con Luciana Savignano, presente il sala, intrecciando racconti e dettagli sulle loro carriere, i registi e gli scenografi coi quali hanno lavorato. Franca Squarciapito, che tra l'altro firma i costumi del Don Carlo del prossimo 7 dicembre alla Scala, ha spiegato come stia per andare in porto a Erba il progetto di un museo intitolato al marito Ezio Frigerio, con cui lei ha condiviso tante messe in scena. Ed è proprio da un'intervista a Frigerio del 2000, riportata in coda al volume, che si intuisce quale sia stato il loro sodalizio artistico e anche sentimentale. A partire dal loro primo incontro sotto il Vesuvio. Insomma sono libri di assoluto rigore, per quanto riguarda la documentazione, ma che aprono anche squarci di vita vissuta. Con questi ultimi quattro, la collana ha raggiunto la quota di ben 48 titoli. Non c'è che augurarle lunga vita.

Se hai letto questo articolo, ti potrebbero interessare anche

classica

In realtà sono 10 + 1 i titoli di musica antica (ma non troppo...) che per qualità e originalità meritano di essere ascoltati e ricordati

classica

Il meglio degli spettacoli dal vivo di classica nell’anno che si sta per chiudere

classica

Tra Bach, Handel e Pergolesi