I migliori progetti del settore della musica antica secondo il network REMA

In collaborazione con REMA

Oude Muziek Festival Utrecht ©Foppe Schut
Oude Muziek Festival Utrecht ©Foppe Schut
Articolo
classica

Ogni due anni il REMA (Réseau Européen de Musique Ancienne) che riunisce oggi  centosessantasei associati di ventotto paesi diversi tra ensemble musicali, festival, sale da concerto, istituti di ricerca e di formazione musicale, etichette discografiche,  agenti, e altro ancora, seleziona e premia una serie di progetti per il loro carattere innovativo e per le ricadute positive per la valorizzazione e diffusione della musica antica.

Le linee guida di base che orientano il conferimento dei premi si possono riassumere nei loro sei punti essenziali: rinforzare le attività del settore della musica antica sia a livello interno dei singoli paesi che a livello internazionale; dare maggiore visibilità ai repertori frutto di ricerche musicologiche; premiare la rilevanza della qualità  artistica; incoraggiare progetti per un futuro sostenibile della musica antica; stimolare  l’eccellenza nel campo della ricerca e della esecuzione musicale; premiare approcci innovativi ai mille anni che costituiscono il patrimonio comune della musica antica.

La cerimonia del conferimento dei premi si è svolta il 5 giugno 2024 a Stoccolma tra la fine dell’Assemblea Generale e della Conferenza del REMA e l’inizio del Festival di Musica Antica della città svedese, rivelando pubblicamente le scelte delle tre differenti giure che tra le centosessantadue candidature pervenute hanno selezionato un totale di tredici progetti.

 

Il coinvolgimento del pubblico

Per la sezione Audience Engagement, suddivisa in cinque diverse categorie la giuria composta da Anna Danilevskaia direttrice del Sollazzo Ensemble, Karin Cuéllar Rendón di Early Music America, Mara Winter direttrice del consort Phaedrus, e Federico Rinaldi manager della European Concerts Hall Organisation, ha scelto i progetti corrispondenti a cinque categorie.

Il Festival Oude Muziek di Utrecht con il programma intitolato REvival presentato lo scorso anno ha ricevuto il riconoscimento di Festival theme of the year per l'impatto della sua narrazione e per aver messo in risalto l’eredità del processo culturale e del movimento che ha riportato in vita la musica del passato seguendo la prassi storicamente informata, e allo stesso tempo evidenziando l’idea di ricreare il passato nella dimensione del presente.

 Il riconoscimento Audience project of the year è stato ottenuto dal gruppo The Telling per il progetto intitolato Songs & Stories, sviluppato sulla base della precedente esperienza dello spettacolo Into the Melting Pot, che ha coinvolto nella sua creazione e produzione un gruppo di migranti e rifugiati di un centro di accoglienza nei dintorni di Birmingham. 

Il programma di formazione musicale proposto dal Centre Musique Ancienne Sauternes, recentemente creato nella regione vinicola della Gironda nella Nouvelle Aquitanie, è stato classificato come Education project of the year, per aver consolidato un’orchestra e un coro barocchi composta da amatori oltre che da professionisti, e creato una rete di scambi con il coro Dom Pérignon di Reims che ha ispirato il titolo complessivo di questa attività artistica, Heritage, from vine to song,  svolta in un territorio celebre per i suoi pregiati vini.

Come parte dei lettori del Giornale della Musica forse sanno, alla serie di podcast Early Music Stories è stato attribuito il titolo di Media piece of the year, e l’ultimo riconoscimento di questa sezione è stato attribuito all’Ensemble Polyharmonique il cui innovativo video musicale Auferstehung dedicato alla Storia della resurrezione di Gesù Cristo di Heinrich Schütz, è stato proclamato Music clip of the year.

 

Open Opera Ukraine_credit_Ruslan_Synhayewsky
Open Opera Ukraine ©Ruslan Synhayewsky

 

Creazione e repertorio

La giuria della seconda sezione Creation and repertoire composta dalla networking manager Joanna Broniec della {oh!} Orkiestra, dal direttore di B.O.X (Baroque Orchestration X) Pieter Theuns, dalla direttrice dalla Orchestra of the Eighteenth Century Kate Rockett, e da Michele Pasotti, direttore de La Fonte Musica ha selezionato tre progetti.

La Open Opera Ukraine con il suo disco intitolato Ukrainian Baroque: Concordacii Animos, con musiche di Mykola Dyletsky e di autori anonimi ha messo in risalto la produzione polifonica del proprio patrimonio artistico che è ancora in fase di studio e di analisi e che presenta una interessante sintesi di elementi autoctoni con le principali correnti musicali europee, meritando il riconoscimento di Heritage project of the year per il suo valore di salvaguardia e riscoperta.

L’European cooperation project of the year è stato attribuito ad un programma di ricerca, studio e interpretazione intitolato Bridging Musical Heritage che coinvolge tre paesi, Portogallo, Spagna e Francia e diversi partner riuniti in consorzio, con una sinergia tra la società Artway, i due gruppi musicali O Bando de Surunyo e Capella Sanctae Crucis e le Università di Coimbra e di Valladolid. Il complesso di attività comprende edizioni critiche di musiche del XVI e XVII secolo manoscritte e a stampa, una serie di concerti in paesi diversi, una serie di conferenze e di workshop tenuti da Hugo Sanches e Tiago Simas Freire, direttori dei due ensemble musicali, e dai due docenti universitari Paulo Estudante e Soterraña Rincón, e infine la pubblicazione di due cd books e di una serie di video.

L’Extra European project of the year per l'approccio storico a musiche non europeee è stato assegnato al progetto inglese che fa parte del Brighton Early Music Festival 2024 intitolato The Whispering Dome, liberamente ispirato dalla migrazione durata sette mesi di un usignolo dotato di un piccolo localizzatore, da una fattoria del Norfolk a un albero di acacia del Gambia, e dalle musiche potenzialmente ascoltate nel corso del lungo viaggio.     

 

La cooperazione professionale

La terza giuria composta da Jan de Winne, direttore della Passacaille Records, María del Ser di Radio Clásica (RTVE) e Stéphane Segreto-Aguilar coordinatore del network Circostrada, ha selezionato tra i vari candidati i cinque vincitori della sezione Professional cooperation.

L’ensemble Holland Baroque ha ricevuto il premio in qualità di Best support programme for young artists per il suo programma di sostegno alle nuove generazioni di musicisti chiamato Samama Fellowship che per la durata di un anno consente a sei giovani di fare esperienza sia pratica che teorica entrando a far parte dell’ensemble e seguendo seminari e conferenze utili a completare la propria formazione.

Il riconoscimento di Business innovator of the year per la stabilità finanziaria del settore e per il suo modello economico è stato attribuito all’organizzazione no profit ICONS che gestisce la European Union Baroque Orchestra e Theresia Orchestra secondo un modello etico ispirato a una visione filantropica destinato a sostenere e valorizzare  giovani musicisti in una dimensione internazionale.

Fra le numerose proposte premiate risalta per la sua particolarità quella dedicata agli strumenti tradizionali della Moldavia, e alla loro conservazione, per la quale La Asociaţia Obştească "Alianţa între Generaţii" ha ricevuto il premio Transition advocate of the year con il suo progetto Instrumente muzicale populare vechi per il suo modello di sostenibilità e proattivo.

Di natura virtuale il progetto della Fondazione Pietà de' Turchini che ha ottenuto il New technology prize grazie alla realizzazione di Prendi Nota una app gratuita in italiano e inglese tramite la quale è possibile compiere un itinerario di visita dei principali luoghi storico artistici di Napoli dalla prospettiva del suo patrimonio musicale.

Infine il riconoscimento di Interdisciplinary project of the year per la sua capacità di interazione e dialogo tra differenti campi artistici è andato alla Queen's University Belfast per il suo 100 Ballads. Alla semplicità del titolo corrisponde un complesso e accurato lavoro di ricerca grazie al quale si possono non solo ascoltare un centinaio di “Broadside ballads” del XVII secolo, le canzoni stampate su singoli fogli volanti che venivano vendute al prezzo di un penny, ma anche conoscere la loro storia e quella delle illustrazioni che li decoravano, insieme a tutti riferimenti storico sociali del tempo. Un vero modello da seguire che aiuta a capire quanto sia ricco il mondo della musica antica nel quale  non si finiscono mai di scoprire cose nuove.

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