I 10 migliori album del 2024 di Stefano Nardelli

Idee e stimoli non sono mancati nemmeno in questo tormentato 2024: ecco i 10 titoli per non perdere la rotta in tempi così confusi

The Greek Passion (Sakzburger Festspiele & Monika Rittershaus)
The Greek Passion (Sakzburger Festspiele & Monika Rittershaus)
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classica

Guerre, crisi climatica, catastrofi ovunque. L’industria dello spettacolo dal vivo e del disco però continua e, magari alimentandosi dei nostri disastri quotidiani, li trasforma in gesti creativi. C’è chi guarda al passato remoto, chi al passato prossimo e chi al presente: tutti cercano di non perdere la rotta in tempi così confusi.

– Leggi anche: Il meglio del 2024

Idee e stimoli non sono mancati nemmeno in questo tormentato 2024: ecco i 10 titoli di classica ma non solo e di suoni ma non solo più interessanti dei moltissimi usciti nell’anno che sta per finire. 

1. Bohuslav Martinů, The Greek Passion (Unitel) 

Immagini nitide che entrano nella carne come un coltello affilato. Simon Stone rende il conflitto fra gli abitanti di Lykovrissi, uno sperduto villaggio fra i monti dell’Attica, e un gruppo di profughi greci in fuga dalla guerra dell’opera di Martinů e Kazantzakis in una parabola di scottante attualità. La sontuosa realizzazione musicale dei Wiener Philharmoniker guidati da Maxime Pascal non è seconda alla forza dell’allestimento catturato in questo BluRay dal Festival di Salisburgo 2023. 

2. Olivier Messiaen, Chants de Terre et de Ciel & Poèmes pour Mi (Alpha)

Una coppia ideale per queste due cicli preziosi quanto rari all’ascolto mélodies di Olivier Messiaen. La voce di Barbara Hannigan non ha il peso specifico del soprano drammatico chiesto dal compositore ma la leggerezza della voce è più che compensata dalla profondità dell’interprete. La accompagna la sensibilità di Bertrand Chamayou, pianista in grande sintonia con l’universo sonoro di Messiaen.

3. The Berliner Philharmoniker and Seiji Ozawa. A tribute on 6 CD and Blu-Ray (Berliner Philharmoniker) 

Un piccolo gigante del podio e l’orchestra più orchestra del mondo. Un rapporto iniziato nel 1966 e distintosi da subito per il rispetto reciproco e la collaborazione alla pari. Allora, Seiji Ozawa, ancora giovane ma dalle capacità già largamente riconosciute, sapeva esattamente cosa voleva ma non imponeva mai le sue idee: sempre dalla parte di libertà e istintività nella musica. I sei CD e il BluRay documentano questo lungo sodalizio, con registrazioni degli anni '80 che svelano una intensa collaborazione animata da passione musicale e dialogo. Dal classicismo di Haydn e Beethoven, al romanticismo di Mendelssohn, Berlioz, Čaikovskij e Wagner, fino al Novecento di Mahler, Strauss, Ravel e Hindemith, l’antologia dei Berliner Philharmoniker è anche una testimonianza della versatilità del grande direttore d’orchestra giapponese recentemente scomparso. Il cofanetto include anche un libro con foto inedite e saggi di personalità legate a Ozawa.

4. AAVV, La Nascita del Violoncello (Napoli - Bologna - Modena) (Alpha) 

Alle sorgenti della musica per violoncello in compagnia di Bruno Cocset, “insaziabile musicista-ricercatore e violoncellista atipico” (parole sue) e fondatore dell’ensemble Les Basses Réunies. Il doppio CD ripropone la registrazione di “Bologna-Modena” realizzata nel 2011 con composizioni di Giovanni Battista Vitali, Domenico Gabrielli, Giuseppe Maria Jacchini, Giovanni Battista Degli Antonii, accanto a una seconda parte dedicata “Napoli” con composizioni di Diego Ortiz, Andrea Falconieri, Rocco Greco, Gregorio Strozzi, Cristofaro Caresana, Alessandro Scarlatti, Giovanni Bononcini, Giovanni Battista Pergolesi e altri. Un viaggio che definisce l’identità dello strumento attraverso i contrasti delle due scuole e attraverso l’antica arte dei liutai: Cocset suona dieci diversi strumenti realizzati dal suo liutaio Charles Riché.

5. Milica Djordjević, Mali Svitac..., Quicksilver, Čvor, Mit o ptici (BR Klassik) 

Un’esuberante fantasia sonora: è stata definita così la musica della quarantenne compositrice serba Milica Djordjević, formatasi fra Belgrado, Strasburgo, l’IRCAM a Parigi e la Hochschule “Hanns Eisler” di Berlino. Il CD presenta la sua personale e originale esplorazione attraverso quattro suoi lavori realizzati fra il 2016 e il 2023 ed è conferma del talento di una compositrice che possiede il virtuosismo di una artigiana di suoni e silenzi. Le esecuzioni dell’Orchestra sinfonica e Coro della Radiotelevisione Bavarese dirette da Duncan Ward, Peter Rundel e Johannes Kalitzke rendono al meglio la densità della scrittura della compositrice.

6. Franz Schubert, Winterreise (Deutsche Gramophon) 

Dopo Die schöne Müllerin e Schwanengesang universalmente lodati, Andrè Schuen completa la sua trilogia schubertiana con Winterreise, il terzo dei grandi cicli liederistici di Schubert e conferma il suo talento nel panorama delle giovani voci. Accompagnato dal painista Daniel Heide, in quello che molti indicano come il vertice del repertorio liederistico di lingua tedesca Schuen colpisce per la profondità con la quale restituisce i mutevoli stati dell’animo contro un paesaggio invernale.

7. AAVV, Le Concert des Oiseaux. Vincent Bouchot, Le Carnaval des Animaux en péril (Harmonia Mundi) 

Una stravagante antologia musico-ornitologica che parte dal Prelude for the Birds di Purcell per arrivare ai cucù di Saint-Saëns e di Britten passando per numerose stravaganze barocche. Assente solo l’ornitologo compositore Olivier Messiaen. A quesi si uniscono le inquietudini contemporanee di Vincent Bouchot con il suo originale Carnaval des Animaux en péril per sensibilizzarci sulle specie avicole sotto minaccia di estinzione ma anche sugli strumenti musicali quasi scomparsi. Una intrigante voliera che sa di antico grazie ai suoni barocchisti dall’ensemble La Rêveuse.

8. Balagan. Musica da camera per clarinetto, violino, pianoforte e violoncello (Accentus) 

"Balagan" è un termine yiddish e indica qualcosa di caotico ma anche di vivace e frenetico. In questo CD il trio formato dal clarinettista Pablo Barragán, dal violinista Noa Wildschut e dal pianista Frank Dupree (con la partecipazione straordinaria del violoncello di Anton Spronk) propone una mescolanza di stili e influenze musicali per un'esperienza sonora ricca e variegata. Oltre a Paul Schoenfield, la raccolta include lavori di Bela Bartók, Claude Vivier e arrangiamenti di Ernest Bloch, Eden Ahbez e Béla Kovács. Scelta di pezzi insolita esaltata dal virtuosismo dei bravissimi interpreti.

9. Georges Bizet, Carmen (Palazzetto Bru Zane) 

Un’altra Carmen? Sì, ma questa è quella delle origini! All’infaticabile lavoro di riscoperta di compositori dimenticati del romanticismo in terra francese, il Palazzetto Bru Zane aggiunge la componente performativa per la sua prima pubblicazione video corredata dal consueto apparato storico-musicologico ricco di stimoli e informazioni. Registrato all’Opéra de Rouen Normandie, l’allestimento ricostruisce quello originale del 1875 visto all’Opéra Comique. Lo spettacolo è soprattutto per gli occhi, ma la musica di questa Ur-Carmen non è certo accessoria.

10. AAVV, War Poems (Somm)

Nasce dalla guerra che il suo paese sta faticosamente combattendo contro la Russia l’idea della pianista ucraina Maria Narodytska di mettere insieme un’antologia di brani di epoche e luoghi diversi ispirate da diversi conflitti nell’Europa orientale dal 1814 al 2024. Accanto ai nomi noti di Karol Szymanowski, di Frederic Chopin e di Dmitrij Šostakovič, figurano anche l’ucraino Artem Lyakhovich con una selezione dai suoi 24 preludi per pianoforte “Taccuino di guerra” e della stessa Narodytska con After. Il dolore di un popolo si trasforma in una riflessione musicale emotivamente molto intensa.

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Articolo in collaborazione con Klangforum Wien