Tra i numerosi dischi pubblicati nel 2024 ci sono alcuni titoli che per la loro qualità e originalità meritano di essere ascoltati e ricordati, indipendentemente dal fatto che abbiano ricevuto premi o riconoscimenti da parte della stampa specializzata, delle radio e in generale degli addetti ai lavori.
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La lista non segue un ordine preferenziale e non si tratta tanto dei migliori, quanto di quelli che ci permettono di scoprire pagine musicali inedite, rare o già note ma presentate ed eseguite in modo esemplare, e di cui non abbiamo avuto occasione di scrivere o parlare nel corso di quest’anno. Si tratta per la maggior parte, ma non esclusivamente, di prime registrazioni di opere praticamente sconosciute, e dunque sono proposte e scoperte che arricchiscono il nostro orizzonte storico musicale.
1. Sophie de Bardonnèche, Lucile Boulanger, Justin Taylor, Destinées, Alpha
Dieci compositrici del barocco francese. L’unico nome noto tra quelli delle dieci autrici delle musiche registrate in questo disco è quello di Élisabeth Jacquet de La Guerre, che è stata tra i primi a pubblicare sonate per violino in Francia, e ad assimilare elementi della cultura musicale italiana del suo tempo. Gli altri nomi sono il frutto delle ricerche compiute dalla giovane violinista Sophie de Bardonnèche che ha raccolto pagine dimenticate che rivelano la presenza delle donne nella vita musicale della corte e della società francese tra il XVII e il XVIII secolo. In alcuni casi conosciamo solo il nome di famiglia preceduto da Madame o Mademoiselle, e abbiamo pochissime informazioni ma il loro contributo rimasto nell’ombra viene ora ricordato.
2. Ensemble 1700 Andrea Bernasconi L’Huomo Festa Teatrale, Deutsche Harmonia Mundi
Una festa teatrale in onore di Federico il Grande. Nel 1754 in occasione della visita di Federico II a Bayreuth venne presentata nel Teatro dell’opera dei Margravi la festa teatrale L’Huomo di Andrea Bernasconi, che era stato attivo a Venezia e a Vienna per poi essere nominato maestro di cappella della corte di Monaco. Il libretto di questa complessa opera nella quale si fronteggiano il bene e il male, fu scritto dalla sorella del re, Guglielmina di Prussia, e rielaborato da Luigi Stampiglia, e questa è la sua registrazione integrale contenuta in un disco triplo. Per il suo carattere allegorico e simbolico, che come dichiarato dall’autrice contiene elementi zoroastriani, la direttrice dell’Ensemble 1700 Dorothee Oberlinger l’ha definita una sorta di predecessora del “Flauto magico”.
3. La Violondrina, Sebastian Raval: Ricercari & Canzonette, Brilliant
Un compositore di dubbia fama... In questo disco è possibile ascoltare, per la prima volta, una selezione delle musiche di un compositore vissuto nella seconda metà del Cinquecento, Sebastián Raval. Come giovane soldato al seguito dell’armata spagnola nelle Fiandre fu ferito a Maastricht, poi entrò nell’ordine dei frati cappuccini e dispensato operò in Italia, sfidando alcuni musicisti del suo tempo, e passando per Urbino e poi Roma, si stabilì a Palermo dove venne nominato maestro di cappella. Le composizione eseguite dall’ensemble La Violondrina diretto da María Saturno provengono dal Primo libro di canzonette stampato a Venezia nel 1593 e dal Primo libro di Ricercari stampato a Palermo nel 1596.
4. Cinquecento Annibale Padovano Missa A la dolc’ombra & Missa Domine a lingua dolosa, Hyperion
Due messe su cantus firmus di Annibale Padovano. Il nome di Annibale Padovano viene solitamente associato alle toccate e ai ricercari per organo, che riflettono la sua attività al servizio della Basilica di San Marco a Venezia, e alla sua raccolta di madrigali, ma questo disco dell’ensemble Cinquecento ci ricorda che il musicista ha scritto anche delle messe e dei mottetti, nel lungo periodo nel quale fu al servizio dell’arciduca Carlo II d’Austria a Graz. Si tratta della Missa A la dolc’ombra, che prende il nome dal madrigale di Cipriano de’ Rore, e della Missa Domine a lingua dolosa che è la rielaborazione di un mottetto del compositore stesso.
5. La Compagnia del Madrigale, Si breve è l’tempo. Madrigals of the Low Countries, Musique en Wallonie
Madrigalisti franco-fiamminghi da scoprire. A scrivere madrigali su versi poetici in italiano non furono solo i compositori franco fiamminghi attivi nel nostro paese, ma anche autori che rimasero nella loro terra di origine, come Séverin Cornet e Réné del Mel, i cui nomi spiccano in questo disco che ha per titolo il primo verso di un madrigale di Jean Desquesnes e che per la maggior parte contiene musiche incise per la prima volta, contenute nelle principali antologie stampate nella seconda metà del Cinquecento ad Anversa nelle Fiandre.
6. Scherzi Musicali Il concerto Caccini, Ricercar
Il ritratto musicale della famiglia Caccini. Giulio Caccini è stato uno dei padri del recitarcantando, o in altre parole della monodia accompagnata in stile rappresentativo dalla quale sono nate le prime favole pastorali in musica che segnano l’avvento dell’opera. Questo doppio disco è un interessante ritratto di famiglia nel quale sono presenti anche musiche delle due figlie di Caccini, Francesca e Settimia, con le quali si esibiva in concerto. L’accompagnamento delle voci dell’ensemble Scherzi Musicali diretto da Nicolas Achten e la realizzazione del basso continuo sono particolarmente curati e ricchi di timbri e sonorità, grazie alla utilizzazione di una trentina di copie di strumenti d’epoca.
7. Munojat Yulcheva, Selected Pieces – Music of Central Asia, Felmay
La musica “classica” di tradizione orale dell’Uzbekistan. Pur non potendo datare la maggior parte dei canti intonati da Munojat Yulcheva, la più prestigiosa voce della musica d’arte uzbeka, è evidente che si tratta di un patrimonio musicale di origine antica che in Asia Centrale è definito shashmaqom e che rappresenta una tradizione vivente. Il suo repertorio di poesia cantata è organizzato nella forma di suites modali ed è accompagnato da diversi strumenti tradizionali. Il prezioso disco contiene undici brani inediti registrati in Uzbekistan tra il 2006 il 2011 nei quali la voce dell’artista è accompagnata da alcuni tra i migliori musicisti dell’Asia Centrale.
8. Mahan Esfahani Bach Preludes Inventions Sinfonias, Hyperion
Le miniature di Bach tra clavicembalo e clavicordo. Con questo sesto disco dedicato a Bach, Mahan Esfahani prosegue la sua esplorazione delle composizioni per tastiera del compositore tedesco, al quale deve la propria scelta di dedicarsi all’arte musicale. Questa volta si tratta delle vere e proprie miniature musicali rappresentate dalle tre raccolte di piccoli preludi, le quindici invenzioni a due parti e le quindici sinfonie a tre parti. La dichiarata dimensione didattica di queste sillogi nulla toglie alla bellezza e alla armoniosa eleganza delle piccole gioie che ne fanno parte e che rivelano differenti stili espressivi, che il musicista ha scelto di eseguire in parte con il clavicembalo e in parte con il clavicordo.
9. Cappella Pratensis Jacob Obrecht Missa Maria Zart, Challenge Classic
La più lunga messa musicale rinascimentale. Il nome della messa deriva da quello di un canto mariano in tedesco che il compositore utilizzo come cantus firmus per realizzare un’opera di grande complessità mensurale, eseguita con maestria dall’ensemble Cappella Pratensis diretto da Stratton Bull. Dopo averla eseguita più volte in questi ultimi anni e averne divulgato le caratteristiche, il gruppo ha affrontato la registrazione di questa affascinante messa.
10. La Tempête Orlando. A melancholic portrait, Alpha
Malinconico, eclettico, cosmopolita Orlando. Orlando di Lasso, europeo antelitteram, è stato uno dei più longevi e poliedrici compositori del XVI secolo. Ha scritto canzoni in diverse lingue e non c’è genere musicale dell’epoca nel quale non sia cimentato. Ma questo originale ritratto non è una antologia come le altre ma una eclettica reinterpretazione che fa parte della strategia della Compagnie La Tempête diretta da Simon-Pierre Bestion, che ama superare i confini tra generi musicali e che si è dedicato al compositore franco-fiammingo grazie alla richiesta della creazione di una colonna sonora da parte di Joachim Thôme per il suo per il documentario Orlando, che è stato presentato nel mese di novembre. Oltre alle copie di strumenti storici in alcuni brani compaiono batteria, pianoforte, organo, sintetizzatore e Fender Rhodes.
Bonus natalizio
Kebyart e Magalí Sare, O Holy Night, Linn
Per augurare Buone Feste ai nostri lettori ecco un singolo appena uscito. Si tratta di un canto natalizio moderno noto in Francia come Minuit, chrétiens o anche semplicemente Cantique de Noël, composto da Adolphe Adam a metà Ottocento e tradotto anche in inglese con il titolo O Holy Night. Il brano è stato registrato da una infinità di interpreti ai quali ora si è aggiunta Magalí Sare che canta tutte e due le versioni accompagnata dal quartetto di sassofoni Kebyart.