Gli Oscar della stagione lirica 2018-19

Il sondaggio annuale di Opernwelt premia l'Opéra du Rhin, Romeo Castellucci e lo scaligero Fin de partie di Kurtág

Oscar lirica Opernwelt
Asmik Grigorian nella Salome (Foto di Ruth Walz)
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classica

L’Opéra national du Rhin è il miglior teatro d’opera della scorsa stagione secondo quanto decretato dal sondaggio della rivista tedesca Opernwelt su 50 critici musicali internazionali, gli "Oscar" della lirica europea.

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Un riconoscimento postumo per la direzione di Eva Kleinitz, prematuramente scomparsa nello scorso mese di maggio dopo sole due stagioni alla guida dell’organizzazione lirica alsaziana, a un’autentica “Opéra d’Europe” distintasi per il coraggio nella ricerca, lo spirito creativo, la programmazione originale e l’eccellente mix del repertorio. 

Opera National du Rhin
Opéra National du Rhin

L’italiano Romeo Castellucci si guadagna un doppio riconoscimento personale come miglior regista e miglior scenografo della stagione per la Salome prodotta del Festival di Salisburgo, che si merita anche il titolo di miglior produzione della scorsa stagione. E la sua straordinaria protagonista, il soprano lituano Asmik Grigorian, si è imposta come miglior cantante (con quasi il 50% dei voti). 

Un'altra produzione di Salisburgo, Die Zauberflöte con la regia di Lydia Steier, si impone per i fantasiosi costumi di Ursula Kudrna, responsabile anche dei costumi di Violetter Schnee di Beat Furrer alla Staatsoper di Berlino. 

Migliore novità della stagione è risultato Fin de partie di György Kurtág co-commissionata dal Teatro alla Scala, che ne ha accolto la prima assoluta lo scorso novembre, e la National Opera & Ballet di Amsterdam. Come migliore riscoperta dell’anno è stata votata Guercœur di Albéric Magnard prodotta dal Teather Osnabrück. 

Nelle categorie musicali, si impongono la Bayerische Staatsorchester come miglior orchestra grazie alla straordinaria qualità raggiunta grazie alla direzione di Kirill Petrenko, il Coro dell’Opera di Stoccarda come miglior coro (per la dodicesima volta) e Joana Mallwitz come migliore direttore. Infine, al giovane soprano norvegese Lise Davidsen va il riconoscimento di miglior giovane artista dell’anno. 

Come miglior CD dell’anno è stato indicato Offenbach Colorature, recital del soprano belga Jodie Devos accompagnata dalla Münchner Rundfunkorchester diretta da Laurent Campellone. Di sapore francese anche il miglior libro, The Sound of Paris, ritratto della vita musicale parigina del XIX secolo, di Volker Hagedorn. 

Infine, la maglia nera della stagione la conquista l’Oper Halle per gli ostacoli posti al nuovo corso iniziato dal direttore artistico Florian Lutz e dal suo team. 

L’edizione annuale di Opernwelt con i risultati in dettaglio sarà disponibile dal prossimo 27 settembre. 

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Articolo in collaborazione con Fondazione Busoni

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