Gaetano Giani-Luporini all’87º Maggio Musicale Fiorentino

Il nuovo Centro Studi e l'eredità della sua opera nell'intervista a Giovanna Morelli e Francesco Gesualdi

Gaetano Giani-Luporini
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È il momento di rivisitare l’opera di Gaetano Giani-Luporini (Lucca 1936-Barga 2022). Di lui questo giornale ha scritto subito dopo la sua scomparsa. Ora il nuovo Centro Studi a lui intitolato nasce a Lucca grazie a Giovanna Morelli, moglie e collaboratrice del compositore che fu tra i protagonisti della musica colta del secondo novecento, autore di musica da camera, sinfonica, corale ed operistica eseguita nei più importanti teatri, auditorium, enti radiofonici italiani e stranieri, collaboratore elettivo di Carmelo Bene per un ventennio nonché autore di una produzione pittorica, poetica e saggistica parallela alla sua opera musicale.

L’edizione numero 87 (2025) del Festival del Maggio Musicale Fiorentino gli renderà un bell’omaggio a cura del Centro Studi e del G.A.M.O. (Gruppo Aperto Musica Oggi), storico gruppo fiorentino i cui fondatori furono vicini al maestro, fra tutti il pianista Giancarlo Cardini, primo esecutore e dedicatario di molti dei suoi lavori. La GAMO orchestra eseguirà, in concerto monografico, opere per ampio ensemble intervallate da alcune per strumento solista, in una panoramica estesa dell’evoluzione compositiva di Giani-Luporini: il Concerto de Le divine battaglie per undici archi (1984- 1987), i Nove Mantram per pianoforte (2000), Tessiture per clavicembalo e undici archi (1973), Genesi per flauto (1972), Tetraktis per violino, pianoforte e quattordici archi (1995). Non saranno presenti, in questa occasione, musiche di scena e opere teatrali, per le quali il Centro confida nel contributo della municipalità di Lucca per un’auspicabile selezione di riproposte.

Vogliamo anticipare e contribuire a diffondere l’interesse che merita questa iniziativa attraverso il dialogo con Giovanna Morelli, filosofa e saggista, regista e docente di arte scenica, presidente del Centro Studi Gaetano Giani-Luporini, e con Francesco Gesualdi, fisarmonicista, direttore d’orchestra e direttore artistico del GAMO, oltre che del Centro Studi stesso.

Il tributo a una figura di raro spessore qual è quella di Gaetano Giani-Luporini ci dà l’opportunità di collocare la sua opera nel quadro della produzione musicale colta del secondo Novecento, in un ambiente dove le avanguardie da un lato esplorano i propri limiti in un serialismo ideologico totalizzante, dall’altro vengono disintegrate all’interno dalla rivoluzione cageana e dal pensiero aleatorio, o si ramificano, per così dire, con il brave new world dell’elettronica che apre, viviseziona o spettralizza il suono in una sperimentazione acustica, la più estrema. In questo scenario, che qui ovviamente semplifichiamo per ragioni di spazio, la figura di Gaetano Giani-Luporini emerge interessantissima per un’espressività meno astratta e, direi, tutta umanistica.

Gaetano Giani-Luporini
Gaetano Giani-Luporini

GIOVANNA MORELLI: «Il Centro Studi, oltre a valorizzare la cornice della contemporaneità a cui lei fa riferimento, intende collegarsi alla tradizione storica lucchese: Boccherini, Catalani, Puccini, per dire solo dei maggiori. Con l’intenzione di rivalutare anche l’opera dell’avo materno, Gaetano Luporini (Lucca 1865-1948), che fu compositore di chiara fama, contemporaneo e amico di Giacomo Puccini, entrambi coltivati da Casa Ricordi come nuove promesse dell’opera lirica italiana. Gaetano Luporini diresse l’allora Istituto Pacini di Lucca dal 1902 al 1936 e a lui si deve il pareggiamento dell’Istituto nel 1924, come al nipote Gaetano Giani-Luporini si deve la crescita dell’Istituto negli anni in cui ne è stato Direttore, dal 1986 al 2003. La storia familiare dei due Luporini invita il Centro Studi a una specifica missione, attenta ai rapporti tra passato e presente, tradizione e contemporaneità, due dimensioni da avvicinare e far dialogare. Vorremmo unire la promozione di eventi musicali ad attività di ricerca e di alta formazione, in omaggio alla vocazione didattica che ha fatto di Giani-Luporini uno dei più apprezzati docenti del suo tempo. Giani-Luporini ha praticato e insegnato la musica come percorso interiore, esistenziale; un percorso di devozione e libertà: devozione come disciplina storica del suono e libertà come piacere di cercare e trovare il proprio suono, la propria forma, dopo aver accolto l’eredità di chi ci precede. In fondo è proprio questo il cammino della vita: essere nuovi pur essendo antichi».

Aggiungiamo qualcosa che riguardi i compositori fiorentini vicini al nostro, Roberto Lupi in primis, con cui Giani-Luporini si diploma in Composizione, e grazie al quale conosce l’antroposofia di Rudolf Steiner, una delle sue bussole filosofiche e speculative, mi pare.

«Sì, la seconda patria musicale di Giani-Luporini è stata Firenze; dopo i primi studi di violino nella città natale, studia infatti al Conservatorio di Firenze, dove si diploma e dove ottiene la cattedra di Armonia e Contrappunto nel 1968. Tra le istituzioni fiorentine vicine al maestro ricordiamo anche il Teatro Comunale, che ha tenuto a battesimo molte sue prime esecuzioni e il GAMO, nobile associazione dedicata alla musica del presente, fondata fra gli altri dal pianista e compositore Giancarlo Cardini, amico fraterno di Gaetano. È anche per continuare questa linea che l’attuale Direttore artistico del GAMO Francesco Gesualdi, sarà Direttore del Comitato Artistico-Scientifico del nostro Centro Studi, comitato composto da musicologi, musicisti e studiosi delle espressioni teatrali, figurative e poetiche novecentesche e contemporanee, interessati all’opera di Giani-Luporini; abbiamo inoltre coinvolto musicologi e musicisti esperti della tradizione musicale della città di Lucca per quanto riguarda il periodo tra Ottocento e inizio Novecento, che copre l’operato dell’avo Gaetano Luporini. I membri del Comitato, nella sua formazione iniziale, oltre a me stessa e a Gesualdi, sono Gabriella Biagi Ravenni, Gianmarco Caselli, Gianfranco Cosmi, Paolo Giorgi, Fabrizio Giovannelli».

E anche il Conservatorio Boccherini di Lucca ha assunto un ruolo, ho letto.

«Sì, il Conservatorio ha reso disponibili i propri spazi come sede operativa del Centro e ha attivato un dottorato AFAM dedicato ai fondi dei due Luporini. A questa istituzione, che già custodisce l’archivio del nonno, ho infatti recentemente donato il prezioso lascito musicale e documentario di Gaetano Giani-Luporini, in vista della sua valorizzazione e diffusione. Mi lasci ringraziare il Direttore della Biblioteca Paolo Giorgi, il Direttore del Conservatorio Boccherini Massimo Morelli, la Presidente Maria Talarico e la dirigenza tutta per il felice esito della donazione e le prospettive conseguenti. In virtù della collaborazione con il Conservatorio e con la storica Associazione Musicale Lucchese (che Giani-Luporini considerava la sua seconda famiglia musicale) saranno eseguiti brani dei due Luporini nell’ambito di Lucca Classica Music Festival».

Parliamo adesso del concerto all’87° Maggio Musicale Fiorentino, Francesco Gesualdi: ci dica quale idea, quali intenti sostengano questo concerto monografico, atteso che gli ultimi 20 anni hanno portato la musica, soprattutto strumentale, in territori altri, si pensi allo spettralismo e alle sue derivazioni ancora vibranti, o alle articolazioni del mondo elettronico e improvvisativo.

FRANCESCO GESUALDI: «Vorremmo restituire parte della fascinazione sonora e della coinvolgente vitalità dell’universo immaginifico e spirituale di Gaetano Giani-Luporini. Resteremo nell’universo della musica strumentale, non potendo per ovvie esigenze di allestimento e di spazio restituire la produzione teatrale, ma siamo riusciti a programmare pagine per ampi organici che sono impegno non da poco per le forze del Gamo, alternandole a due pezzi solistici, fra i più importanti del suo catalogo. Nella riflessione sulla contemporaneità, pur nella collocazione storica di musiche che ormai datano due decadi, vorrei che emergesse come un lavoro così autentico e artigianale come quello di Giani-Luporini abbia seguito una linea cui diamo profondo valore, la fedeltà a se stesso e alle proprie istanze espressive, infondendo un’anima al linguaggio musicale della contemporaneità, come artista e come docente. Potremmo dire che l’impaginato restituisce l’espressione di commozione cosmica peculiare all’ispirazione luporiniana, che non si esaurisce in una speculazione puramente meditativa o spirituale, ma attinge a una varietà di registri, percorrendo tutte le sfaccettature dell’esistenza, dal quotidiano al sublime, tra lirismo, dramma, parodia, grottesco e surrealismo, come scrive efficacemente Giovanna Morelli in un saggio recente sull’opera di questo compositore. Un mondo umanissimo che sentiamo particolarmente legato a un personaggio come l’Ulisse di Luigi Dallapiccola, e al suo “guardare, meravigliarsi, e tornare a guardare”».

Grazie anche al Maggio Musicale, fedele alla propria tradizione di proporre in cartellone repertorio non-mainstream, in questo caso così intimamente legato al territorio fiorentino e alla sua storia recente, e speriamo anche in qualche iniziativa per il teatro e le musiche di scena di Gaetano Giani-Luporini.

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