Dopo l’edizione “zero” che lo scorso anno ha in qualche modo preparato il terreno per questa nuova iniziativa, prende il via dal 5 giugno la prima edizione del Festival Toscanini, nuova manifestazione promossa dalla Fondazione Arturo Toscanini di Parma.
Il Festival è stato presentato ufficialmente il 25 maggio, in occasione di una conferenza stampa che ha visto la partecipazione di Alberto Triola (Sovrintendente e Direttore Artistico de La Toscanini), Omer Meir Wellber (Direttore Musicale del Festival Toscanini), Filippo Ferraresi (regista dell'allestimento de Le Willis che apre il cartellone), Gabriella Biagi Ravenni (Presidente Centro Studi Puccini di Lucca), Jonathan Brandani (Direttore Artistico Teatro del Giglio di Lucca), Stefano Nevicati (Sindaco di Busseto) e Mustafa Sabbagh, artista quest'ultimo che firma l'opera visiva che connota l'edizione 2022 del festival.
Con un cartellone che propone un’opera, sedici concerti, cinque conferenze e un convegno internazionale, il festival si propone come un variegato percorso musicale incentrato sulla figura e sul ruolo storico oltreché artistico di Arturo Toscanini, abbracciando lo scorcio del XIX secolo e i primi decenni del Novecento. Concepito come dialogo tra espressioni artistiche diverse, la manifestazione si dipana in un singolare contrappunto di punti di vista tra musica, arti figurative e applicate, colte in uno straordinario periodo della storia culturale del nostro Paese e del continente europeo.
Come evidenziato da Alberto Triola, «Il Festival di quest’anno dà avvio al percorso di avvicinamento alla figura di Giacomo Puccini, del quale nel 2024 ricorreranno cento anni dalla morte. Abbiamo scelto quindi di aprire il cartellone con la prima ripresa storica, dopo l’esordio assoluto del 1884, dell’opera giovanile di Puccini, Le Willis, con la quale il ventiseienne e sconosciuto compositore si presentò davanti alla commissione del concorso Sonzogno, che fu al centro di un interessante caso di spionaggio artistico, in grado di determinare le sorti della sua carriera (e anche quelle dell’opera italiana). Un convegno sul rapporto tra Toscanini e Puccini - organizzato con il Centro Studi Giacomo Puccini di Lucca e la partecipazione di studiosi delle principali Università italiane - e una tavola rotonda sulle controverse vicende dell’esordio operistico di Puccini animeranno il dibattito scientifico di settore, che il Festival, insieme al nuovo Centro Studi Arturo Toscanini, intende contribuire a stimolare».
«Dal momento che non può esserci Festival se non “contemporaneo” – prosegue Triola – molto forte sarà il collegamento con la complessa e fragile realtà del nostro tempo. Pertanto, anche se inteso come omaggio a Puccini – oltre che alla memoria della voce pucciniana par excellence, Renata Tebaldi, di cui ricorre il centenario della nascita - il Festival Toscanini 2022 si pone in stretta ed evidente relazione con il presente e i suoi drammi. Il doloroso e lacerante rapporto tra ideale e reale, tra bellezza dell’arte e brutalità delle azioni umane costituiscono il filo rosso sommerso che tiene unite le proposte del ricco cartellone».
Una caratteristica, evidenzia lo stesso Sovrintendente, che connota «anche il tema riflesso nel manifesto d’autore scelto per l’edizione di quest’anno: l’immagine fotografica di Mustafa Sabbagh, che ritrae un gesso canoviano della Gypsoteca di Possagno mutilato dai bombardamenti della Prima Guerra Mondiale, è il punto di partenza ed è stata esposta all’intervento della mano di Omer Meir Wellber, che la reinterpreta con un gesto grafico di particolare intensità. Un caso di duplice ri-mediazione di materiale artistico: la ripetuta violazione/contaminazione dell’ideale di intangibile bellezza neoclassica rende l’opera di Canova straordinariamente contemporanea».
Venendo al dettaglio del programma proposto da questa prima edizione del Festival Toscanini, si parte quindi il 5 giugno con una conferenza-concerto realizzata in collaborazione con il Centro Studi Giacomo Puccini di Lucca e Casa Ricordi, dedicata all’approfondimento della vicenda che vide Giacomo Puccini quale concorrente del Concorso per giovani compositori italiani indetto dalla casa editrice Sonzogno nel 1883. Puccini partecipò con l’opera Le Willis, che non fu premiata dalla commissione esaminatrice del Concorso, mentre risultarono vincitrici La fata del nord di Guglielmo Zuelli ed Anna e Gualberto di Luigi Mapelli, rappresentate nel maggio del 1884 presso il Teatro Manzoni di Milano. L’opera di Puccini fu rappresentata per la prima volta l’anno seguente presso il Teatro Dal Verme di Milano, ottenendo un clamoroso successo di pubblico e critica. Al convengo interverranno Martin Deasy, curatore dell’edizione critica edita da Casa Ricordi de Le Willis, Simone Di Crescenzo, consulente artistico del Festival Toscanini e Michele Girardi, uno dei massimi studiosi pucciniani a livello internazionale. La conferenza sarà arricchita da un momento musicale a cura del soprano Caterina Meldolesi che, accompagnata al pianoforte da Matteo Pais, offrirà arie tratte dalle opere citate.
La sera stessa di domenica 5 giugno si terrà il concerto di apertura della prima edizione del Festival Toscanini, che prevede l’accostamento di un caposaldo del repertorio per pianoforte e orchestra quale il Concerto in Sol maggiore di Maurice Ravel e l’esecuzione in forma concerto della stessa Le Willis – di cui è prevista una seconda esecuzione, il 7 giugno, presso il Teatro del Giglio di Lucca – lavoro distinto sia strutturalmente sia esteticamente dalla revisione pucciniana in due atti maggiormente nota (Le Villi), presentando significative differenze sia nell’orchestrazione, sia nella struttura e nella scrittura vocale. Il Concerto in Sol maggiore di Maurice Ravel sarà eseguito dal pianista rumeno Daniel Ciobanu, vincitore del secondo premio al Concorso Arthur Rubinstein di Tel Aviv nel 2017. Alla guida della Filarmonica Toscanini, il direttore israeliano Omer Meir Wellber, mentre il cast vocale prevede la partecipazione del soprano Selene Zanetti nel ruolo di Anna, del tenore Kang Wang nel ruolo di Roberto e del baritono Valdimir Stoyanov nel ruolo di Guglielmo Gulf. Al cast dei solisti si aggiunge per l’esecuzione delle parti corali la Camerata Musicale di Parma, diretta da Martino Faggiani. Le Willis, infine, verrà eseguita in forma semiscenica con un progetto drammaturgico e la regia di Filippo Ferraresi. Gli elementi scenici sono curati da Guido Buganza.
Lunedì 6 giugno il Festival prosegue con un doppio appuntamento: da un lato il convegno internazionale di studi “Verso il successo: gli esordi di Toscanini e Puccini e la Milano della Scapigliatura”, che si svolgerà presso l’Aula Magna dell’Università di Parma, in collaborazione con il Centro Studi Giacomo Puccini di Lucca e che rinnova la collaborazione fra La Toscanini e alcune dei principali atenei italiani, fra cui Roma, Milano, Venezia, Bergamo e Parma; dall’altro l’originale progetto titolato “Cabaret!” (Reggiane Parco Innovazione, Reggio Emilia) nato dall’amicizia di Omer Meir Wellber con il soprano Hila Baggio, profonda conoscitrice della lingua yiddish, e Ernesto Tomasini cantante, performer icona LGBT, la cui voce eccezionale copre un’stensione di 4 ottave.
Ma sono tanti gli appuntamenti del fitto cartellone, tra i quali possiamo annotare, l’8 giugno, presso Villa Toscanini a Ripalta Guerina, “Quella sera all’Isolino…”, rievocazione del concerto di Pizzetti tenuto il 23 maggio 1933 a casa Toscanini, che vede impegnati Lucia Cirillo (mezzosoprano), Francesco Libetta (pianoforte) e il Quartetto Indaco, con letture a cura di Davide Gagliardini in collaborazione con Fondazione Teatro Due. O ancora il recital pensato in occasione del centenario della nascita di Renata Tebaldi e previsto a Busseto il 22 giugno, nel quale la Filarmonica Arturo Toscanini, guidata da Giuseppe Montesanto, rende omaggio a una delle più grandi voci liriche del Novecento, proponendo arie tratte dalle opere verdiane Aida e Otello interpretate dal soprano Barbara Frittoli, mentre completano il programma brani sinfonici di Alfredo Catalani e Richard Wagner.
Non mancano escursioni stilistiche le più diverse, che vanno dalla vivacità dell’ensemble La Toscanini Next – impegnato il 24 giugno e 1 luglio presso Parco della Musica di Parma – alle “Reminiscenze neoclassiche” offerte il 5 luglio dal trio composto dai gemelli Ludovico ed Eleonora Armellini e dal flautista Tommaso Benciolini, o ancora allo sguardo sul repertorio jazzistico proposto l’8 luglio in collaborazione con il Conservatorio “Arrigo Boito” di Parma (gli ultimi due appuntamenti ospitati presso la Sala Gavazzeni del Centro di Produzione Musicale Artuto Toscanini).
L’evento di chiusura di questa prima edizione del Festival Toscanini è previsto per martedì 12 luglio, quando, nella suggestiva Piazza del Duomo di Parma, Fabio Luisi dirigerà la Filarmonica Toscanini e il coro della Camerata Musicale di Parma nella Nona Sinfonia di Beethoven, manifesto universale che trascende l’assoluto valore musicale della partitura stessa.
Per informazioni: www.latoscanini.it.