Se si cerca nell’onnisciente Google “anniversari musicali 2024” ci si rende conto del grado non di importanza, che è una questione complessa, ma di popolarità di alcuni compositori: troviamo senz’altro i 100 anni dalla morte di Puccini e di Fauré; i 200 dalla nascita di Smetana e di Bruckner, tanto per citare le cifre tonde. Ma Google riporta anche le cifre meno tonde di Chopin e Palestrina, rispettivamente 175 e 430 anni dalla morte.
Neppure una parola invece su Gaspare Spontini, di cui quest’anno ricorrono i 250 anni dalla nascita, avvenuta nel piccolo borgo di Maiolati situato sulle belle colline marchigiane in provincia di Ancona, nel 1774, e che la Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi, come si può immaginare, si appresta a celebrare impegnando risorse umane ed economiche come meglio non potrebbe fare. Tanto più che questo compositore molto evidentemente non risulta abbastanza valorizzato e conosciuto, vuoi per la dispersione di molte sue opere, soprattutto giovanili, vuoi per le difficoltà della messa in scena di quelle della maturità.
Musicista europeo a tutto tondo, protagonista di una cultura agli albori della comune identità europea, vicino ai poteri forti del primo 800 ma anche sensibile benefattore dei più umili, vissuto nelle grandi capitali europee ma sempre legato alla propria terra natale, a cui donò tutti i suoi beni, Spontini rivela una personalità umana ed artistica complessa, capace di assorbire e personalizzare tendenze e stili con grande facilità, anticipando persino mode e generi teatrali, e divenendo un modello per i compositori successivi.
In occasione della conferenza stampa di presentazione delle celebrazioni il direttore artistico della Fondazione Pergolesi Spontini, Cristian Carrara, ha commentato «Gaspare Spontini è stato un compositore pienamente europeo. Capace di leggere, spesso in anticipo, i grandi cambiamenti culturali e politici che hanno attraversato l’Europa nel tempo in cui è vissuto. Nonostante questo aspetto, che lo rende un personaggio unico nel suo genere, ha mantenuto nel suo linguaggio una profonda italianità innovando profondamente il linguaggio dell’opera lirica del suo tempo. Celebrarne la nascita è per noi l’occasione per ribadire quanto ci sia bisogno che la sua musica sia eseguita e conosciuta ancor più di quanto lo è oggi, e quanto importante sia stato il suo contributo per tanti compositori che, dopo di lui, lo hanno visto come un maestro e un innovatore da cui prendere spunto».
L’occasione dell’anniversario sarà quindi propizia per conoscere in modo più approfondito questo compositore, non solo attraverso nuove produzioni teatrali, ma anche con convegni, concerti, attività didattica e divulgativa e nuove edizioni filologiche.
Già dal 2022 la figura del compositore marchigiano è stata al centro di una serie di iniziative artistiche e scientifiche promosse dalla Fondazione Pergolesi Spontini e dai Comuni di Jesi e Maiolati; tra queste, si segnalano il docufilm Gaspare Spontini, Celeste Amore, produzione Subwaylab, interpretata da Lodo Guenzi nel ruolo del compositore, e la pubblicazione nel 2023 di due saggi: “Sulle tracce di Gaspare Spontini. Profilo di un compositore europeo dalla scrittura 1774-1851” di Lucia Benedos e Patrizia Rizzi per Affinità Elettive Edizioni, e “Gaspare Spontini. The Berlin years” di Fabian Kolb e Alessandro Lattanzi per la casa editrice LIM Libreria Musicale Italiana nella collana “Studi”.
Il programma delle attività celebrative avrà inizio il 16 marzo al Teatro Pergolesi di Jesi con replica il 17 marzo al Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno, con il concerto inaugurale tutto spontiniano dell’Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini” diretta da Riccardo Muti, da sempre musicista spontiniano, benefattore delle Opere Pie Spontini e Cittadino Onorario di Maiolati Spontini, con Caterina Sala soprano e Margherita Sala contralto.
Seguiranno sempre al teatro Pergolesi due nuove produzioni operistiche: a ottobre la tragédie-lyrique La Vestale, in coproduzione con Fondazione Ravenna Manifestazioni, Fondazione Teatri di Piacenza, Fondazione Teatro Verdi di Pisa, diretta da Alessandro Benigni, regia, scene e costumi di Gianluca Falaschi e coreografie Luca Silvestrini, con Carmela Remigio, Bruno Taddia, Antonio Poli, Daniela Pini, Adriano Gramigni.
A novembre la prima esecuzione assoluta in tempi moderni del melodramma buffo I quadri parlanti, nella revisione critica di Federico Agostinelli, Edizioni Fondazione Pergolesi Spontini, con il contributo del Centro Studi per la Musica Fiamminga di Anversa, che vedrà anch’essa un’equilibrata armonia tra giovani talenti già in solida carriera ed artisti di maggiore esperienza al fine di sottolineare la costante fucina di nuove e fresche leve artistiche, che è una delle cifre stilistiche e filosofiche della Fondazione Pergolesi Spontini sin dalla sua nascita. L’opera avrà la direzione musicale di Giulio Prandi, la regia di Gianni Marras e le scene e costumi a cura dei vincitori della IV edizione del Concorso dedicato a Josef Svoboda “Progettazione di Allestimento scene e costumi di Teatro Musicale” riservato a iscritti al Biennio di Specializzazione in Scenografia delle Accademie di Belle Arti di Macerata, Bologna, Venezia, Carrara.
I quadri parlanti è uno dei quattro manoscritti autografi ritrovati nel 2016 nella Biblioteca del Castello d’Ursel in Hingene (Belgio) la cui valorizzazione è affidata al Centro Studi per la Musica Fiamminga del Conservatorio Reale di Anversa in collaborazione con la Fondazione Pergolesi Spontini. L’opera, in due atti, scritta nel 1800 a Palermo, risulta essere completa. Appartiene a quell’insieme di opere giovanili che l’autore ha scritto seguendo lo stile napoletano su cui si era formato e che aveva fatto grande la scuola dell’opera italiana in tutto il mondo. Sono opere che dimostrano già la maestria nella scrittura del giovane Spontini e che, seppur non abbiano in sé i tratti del’innovazione linguistica che Spontini porterà nel suo periodo francese, hanno un altissimo valore storico/estetico.
I manoscritti ritrovati in Belgio sono di tre opere del periodo italiano e di una cantata: il melodramma buffo I quadri parlanti (Palermo 1800), il dramma giocoso Il Geloso e l’audace (Palermo 1801), la farsa giocosa Le metamorfosi di Pasquale Ossia Farsa (Roma 1802, già rappresentata a Jesi nel 2018) e la cantata encomiastica L’Eccelsa gara…per il ritorno trionfale del Gran Napoleone (Parigi 1806) su testo di Luigi Balocchi, composta per celebrare la vittoria di Napoleone ad Austerlitz.
A dicembre sarà inoltre presentata la revisione musicologica a cura di Marco Attura, Cristian Carrara e Gianluca Piombo di Alcidor, Zauberoper in tre atti di Marie-Emmanuel-Guillaume Théaulon de Lambert e Charles Nuteley, che appartiene ad uno dei periodi creativi più intensi di Gaspare Spontini, quello berlinese, quando - tra il 1820 e 1840 - fu Generalmusikdirektor alla corte del re di Prussia Federico Guglielmo III. Scritta originariamente in francese (tra l’altro la Biblioteca Planettiana di Jesi -Fondo Robert- conserva il manoscritto con la stesura originale in francese del libretto con correzioni e annotazioni autografe di Spontini) ed eseguita per la prima volta in tedesco, a Berlino, nel 1825, Alcidor è una “opera magica” di soggetto fantastico che vede trionfare l’amore tra Alcidor e Selaide nonostante re, maghi e regine, gnomi, spade magiche, incantesimi e maledizioni. Il manoscritto è attualmente conservato a Berlino. Si tratta di un’opera monumentale, dalle enormi dimensioni orchestrali e vocali, la cui attività di revisione si presenta come un lavoro veramente improbo, ma dalla grandissima valenza musicologica. Alcidor è l’opera che ha affascinato Wagner e che fornisce innovazioni nel campo del teatro musicale che segneranno l’inizio di una nuova epoca.
Nel 2022, la Fondazione Pergolesi Spontini ne ha avviato la revisione musicologica, che permetterà di disporre della partitura integrale, delle parti orchestrali collegate e dello spartito canto-piano per una futura messa in scena dell’opera. Una importante sfida musicologica per la riscoperta dell’autore.
A corredo di queste tre importanti iniziative sono previste attività didattiche e divulgative dedicate a tutta la cittadinanza, a partire dai più giovani, fra cui a luglio gli “Spontini Days”, giornate che ricalcano lo spirito spontiniano più autentico, e a settembre il concerto spirituale, in cui Leonora Armellini donerà la sua musica agli ospiti di una struttura sanitaria dedicata a persone con malattie neuromuscolari, ed alle loro famiglie. Infine concerti, simposi e convegni scientifici di respiro internazionale in via di definizione.