“Ariadne auf Naxos” di Strauss a Vicenza Opera Festival

Dal 24 al 27 ottobre al Teatro Olimpico di Vicenza la VII edizione della manifestazione diretta da Iván Fischer

In collaborazione con Vicenza Opera Festival

Credit Festival dei Due Mondi | Gianluca Pantaleo
Credit Festival dei Due Mondi | Gianluca Pantaleo
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classica

L’opera Ariadne auf Naxos di Richard Strauss sarà il titolo principale della VII edizione del Vicenza Opera Festival, manifestazione dedicata alla musica operistica e sinfonica disegnata dalla direzione artistica di Iván Fischer in programma dal 24 al 27 ottobre al Teatro Olimpico di Vicenza. A questo titolo, che sarà messo in scena il 24, 26 e 27 ottobre, si aggiunge un concerto sinfonico della Budapest Festival Orchestra dedicato a Brahms, con la partecipazione della violinista Veronika Eberle e previsto per venerdì 25 ottobre.

Dopo l’atmosfera inquietante di The Turn of the Screw di Benjamin Britten e il dramma di Pelléas et Mélisande di Claude Debussy, Fischer cambia tono con Ariadne auf Naxos, proponendo una commedia brillante nata dalla collaborazione tra Richard Strauss e Hugo von Hofmannsthal. L’opera, concepita inizialmente nel 1911 come un mix tra prosa (Il borghese gentiluomo di Molière) e opera (il mito di Arianna), non fu ben accolta nella sua prima versione. Così nel 1915 Strauss e Hofmannsthal rielaborarono l’opera aggiungendo un prologo, creando l’effetto di “metateatro”. È questa versione che oggi viene comunemente rappresentata. Fischer, tuttavia, presenta una versione personale, eliminando il prologo e sostituendolo con la Suite orchestrale Op. 60 composta da Strauss nel 1920 inserendo nove numeri delle musiche di scena che aveva scritto per il Bourgeois gentilhomme del 1912, unendo così elementi dello stesso Borghese gentiluomo all’Ariadne auf Naxos. Durante l’esecuzione, i musicisti dell’orchestra saranno coinvolti in scene comiche insieme a due mimi e agli interpreti dei personaggi comici dell’opera.

La trama dell’opera segue Arianna, abbandonata da Teseo sull’isola di Nasso, che invoca la morte. Nemmeno la presenza di un gruppo di comici riesce a distrarla dalla sua disperazione. Solo Zerbinetta, allegra e spensierata, riesce a farle vedere che la vita va avanti anche dopo un amore perduto. Arianna infine incontra Bacco e si innamora di lui.

Lo spettacolo di Fischer, già applaudito al Festival di Spoleto e in programma anche alla National Concert Hall di Budapest, promette di divertire e coinvolgere il pubblico. Il cast include il soprano Emily Magee nel ruolo di Arianna e il tenore Andrew Staples come Bacco, insieme a un cast di talenti internazionali. Zerbinetta sarà interpretata dalla bavarese Anna Lena Elbert, mentre i ruoli delle tre ninfe saranno affidati a Samantha Gaul, Olivia Vermeulen e Mirella Hagen.

Veronika Eberle (c) Stefan Grau
Veronika Eberle (c) Stefan Grau

Passando al concerto sinfonico del 25 ottobre, Fischer sarà alla guida della sua Budapest Festival Orchestra in un programma tutto brahmsiano, con l’esecuzione – oltre alle Danze ungheresi 3 e 17 – della Sinfonia n. 3 in Fa maggiore e del Concerto per violino e orchestra in Re maggiore con Veronika Eberle come solista.

Delle ventuno Danze ungheresi per pianoforte a quattro mani, Brahms ne trascrisse alcune per compagine orchestrale, tra le quali troviamo appunto la n. 3 – ispirata alla canzone nuziale di Rizner “Tolnai Lakadalmas” e segnata da un accentuato contrasto espressivo fra la parte centrale e quella finale – mentre la n. 17 fu trascritta per orchestra da Antonin Dvorák, del quale Brahms seguì con costante interesse la carriera artistica.

Brahms compose la sua terza sinfonia nell’arco di soli quattro mesi nel 1883, a distanza di sei anni dal completamento della sua seconda sinfonia. La sinfonia in Fa maggiore è la più breve delle quattro opere sinfoniche di Brahms. Ha una struttura notevolmente unitaria e compatta, con materiale tematico che riappare in più movimenti e una sofisticata struttura tonale. L’amica di lunga data di Brahms e confidente musicale Clara Schumann osservò questa coesione, rilevando che «tutti i movimenti sembrano essere un pezzo unico, un battito del cuore, ognuno un gioiello! Dall'inizio alla fine si è avvolti dal fascino misterioso dei boschi e delle foreste. Non saprei dirti quale movimento ho amato di più».

Budapest Festival Orchestra al Vicenza Opera Festival 2 (c) Colorfoto
Budapest Festival Orchestra al Vicenza Opera Festival 2 (c) Colorfoto

Il Concerto in re maggiore op. 77 per violino, invece, fu composto da Brahms nell’estate del 1878 a Pörtschach, luogo che ha visto anche la nascita della Seconda Sinfonia e della Sonata per violino op. 78: opere tutte, come il Concerto op. 77, accomunate da una ricchezza melodica e da una piacevolezza d’atmosfera che segnano la fase creativa successiva alle fatiche affrontate per la composizione della Prima Sinfonia del 1876. A proposito di questo concerto, nell’agosto del ’78 lo stesso Brahms scrive all’illustre violinista Joseph Joachim: «Caro amico, […] vorrei mandarti un certo numero di passaggi per violino […] mi domando se non sei tanto sprofondato in Mozart e forse in Joachim stesso, da poter disporre di un'oretta per guardarli», mentre il giorno seguente, unendo la parte, prosegue annotando che «mi basta che tu dica una parola o ne scriva qualcuna sopra la parte: difficile, scomodo, impossibile e così via».

In occasione di questa edizione 2024 del Vicenza Opera Festival, sono previsti anche eventi speciali, tra cui concerti nelle case di riposo della città, grazie al supporto della contessa Caroline Marzotto.

Il festival è una co-produzione della Iván Fischer Opera Company, Müpa Budapest e il Festival dei Due Mondi di Spoleto, con il sostegno della Camera di Commercio di Vicenza.

I biglietti per l’opera costano 100 Euro (60 Euro per gli under 30) e quelli per il concerto sinfonico 70 Euro (40 Euro per gli under 30), con riduzioni speciali per i residenti della provincia di Vicenza.

Tutte le informazioni sono disponibili sul sito.

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