Un violino tra le nuvole

Charlie Siem e Marco Scolastra  per il Maggio della Musica

Charlie Siem e Marco Scolastra
Charlie Siem e Marco Scolastra
Recensione
classica
Villa Pignatelli di Napoli
Charlie Siem e Marco Scolastra
05 Maggio 2023

Venerdì 5 maggio Charlie Siem era insieme al pianista Marco Scolastra alla Villa Pignatelli di Napoli per la stagione del Maggio della Musica 2023 con un concerto dal titolo “tra le nuvole”. E ogni esecuzione è un'avventura, scuola, scoperta. Il musicista inglese ha presentato uno splendido impaginato di Grieg Sonata in sol maggiore op. 13 seguito da Paganini, Kreisler, Wieniawski e Sarasate in equilibrio tra ottocentesco e virtuosismo strumentale.

Esordisce il pianoforte, quasi spensierato Scolastra, che dopo poche battute ispira una cantabile melodia del violino: di lirismo soave Siem anche se non subito al meglio nell'intonazione. Musica delicata quella del Lento Doloroso, densa e complessa, intima l’interpretazione, e, anche se per l'allegretto, mai veramente scattante, Grieg affida al violino un moderato e fresco virtuosismo, il carattere leggero mantiene il sopravvento nella Sonata. Temi limpidamente cristallini emergono chiari e leggeri come tutto fosse parlato. Si entra nel vivo del concerto con tre capricci di Paganini: op. 1 n. 14, 20 e 24. Altre pagine, altra forza virtuosistica. Di respiro diverso, con notevoli vigorose arcate negli sforzando e particolari dialoghi tra i due, il tutto più cantabile e di inaspettata bellezza con l’accompagnamento al pianoforte, Siem sembra rapito, beato.

Vecchie melodie viennesi di Fritz Kreisler aprono la seconda parte del concerto. Magnetico il liebesfreud, pieno e caldo il suono del violino nel Liebesleid. Spostamenti d’accento caratterizzano un Schon Rosmarin, mentre nel divertente Tambourin Chinois op. 3 è un continuo rincorrersi tra pianoforte, che tiene testa, e violino, con sovrapposizioni melodiche, scale incalzanti e staccati incedono fino alla fine strappando il grande applauso. Ma il pubblico è catturato all’unanimità con Introduction et Tarantelle op. 43 di Pablo de Sarasate: rimbalza l’archetto sulle corde, ma solo quando il pianoforte inizia a dettare il ritmo si entra in un vortice melodico, ed è tutto virtuosismo puro. Un Perpetuum mobile da fiato sospeso caratterizza la tarantella, trilli, accordi, glissandi effetti sonori, pizzicati, scale vorticose ecc. ecc. e da questo momento il pianoforte scompare, anche quando torna più insistente, si fonde con il violino e riempie di armonia il suono di Siem. La sala trabocca di musicisti e appassionati, giovani e meno giovani catalizzati dalla ciarda di Monti fino al secondo bis di Godovsky, e Siem non si fa pregare.

 

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