Un vascello olandese a Roma

L’opera di Wagner diretta da Mikko Franck a Santa Cecilia in forma di concerto

L'olandese volante
L'olandese volante
Recensione
classica
Roma Auditorium Parco della Musica
L'olandese volante
26 Marzo 2018 - 30 Marzo 2018

Le prime battute dell’ouverture di Der Fliegende Holländer sono il più impressionante attacco di tutto il teatro musicale e probabilmente di tutta la storia della musica. A Mikko Franck è bastato scatenare l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia – di cui è da pochi mesi direttore principale ospite – per suscitare una tempesta di mare terribile, una manifestazione della forza irrefrenabile e spaventosa che la natura può raggiungere. Il gesto ampio ed energico ma avaro di indicazioni espressive del direttore finlandese sembra fatto proprio per i momenti di esplosività sonora e drammatica, quando l’orchestra romana dà una dimostrazione di potenza e compattezza impressionanti. Franck non sembra dare altrettanta attenzione al mistero dei momenti più interiori ma non meno drammatici, come il grande monologo con cui si presenta l’Olandese, introdotto dall’orchestra con il motivo della maledizione, che sparge una luce sinistra su quell’atmosfera notturna già di per sé cupa e inquietante. Ma il risultato complessivo è comunque trascinante ed alla fine (si è ascoltata la versione in tre atti) il pubblico non trattiene il proprio entusiasmo. Tra i cantanti va dato il primo posto a Matti Salminen, grande protagonista dell’interpretazione wagneriana negli ultimi cinquanta anni: ora è abbondantemente oltre la settantina, ma la voce resta sempre imponente e allo stesso tempo è più flessibile di quella di un tipico basso wagneriano (d’altronde è stato allievo di un grande maestro italiano quale Luigi Ricci) così da consentirgli di essere un Daland paterno e bonario. Sua figlia Senta è interpretata dall’americana Amber Wagner, magnifica voce wagneriana da vera walchiria. Lo scozzese Iain Paterson è l’Olandese, inappuntabile, ma meno tenebroso e tormentato di come l’avremmo voluto. Robert Dean Smith inizia bene nei panni di Erich ma giunge un po’ affaticato alla fine, Tuomas Katajala è ottimo nella breve ma difficile parte del marinaio, Tiziana Pizzi completa adeguatamente il cast nel ruolo di Mary. Il coro, preparato da Ciro Visco, è un altro grande protagonista, magnifico per coesione e colori nell’impressionante scena che apre il terzo atto, quando dà voce sia ai norvegesi che ai marinai del vascello olandese.

 

 

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