Tre sogni
Palermo: prima assoluta per "Guido nella notte" di Garau
Recensione
classica
Il 6 febbraio l’Orchestra Sinfonica Siciliana ha proposto un programma vario e accattivante. Prima il Concerto per pianoforte n. 27 in si bemolle maggiore K 595 di Mozart, poi musica "latina", con il "Danzón" n. 2 del messicano Márquez, ispirato a una danza cubana, la seconda suite dal "Sombrero de tres picos" di de Falla e la "Rhapsodie e spagnole" di Ravel.
In apertura, in prima assoluta, i tre "sogni" sinfonici "Guido nella notte" di Lucio Garau. Come ha raccontato l’autore, l’idea del pezzo nacque nel 2005, quando, lavorando anche di notte per rispettare scadenze incombenti, Garau talvolta si fermava e rimaneva a lungo a osservare il figlio neonato, Guido, che dormiva e probabilmente sognava. Ma il titolo fa anche riferimento a ripetute esperienze di guida automobilistica notturna, quando si ha l’impressione di essere immersi nella natura e quasi di sognare.
E proprio un sogno descrive la composizione, un sogno che si ripete tre volte con poche varianti. Inizialmente c’è lo stato onirico introdotto dai soffi leggeri di un campionatore, poi accordi degli strumenti a fiato e le folate degli archi, con una melodia affidata prima all’oboe, poi al clarinetto, infine alla tromba. Inoltre, folate degli archi e vere e proprie esplosioni sonore finiscono, la terza volta, per interrompere il sogno che si conclude con gli stessi soffi che avevano aperto la composizione.
All’ottimo Andrea Sanguineti va riconosciuto il merito di aver guidato con mano sicura l’orchestra e, in Mozart, l’altrettanto giovane e valido solista Orazio Sciortino, attenuando le differenze tra i diversi livelli di empatia della compagine orchestrale con il raffinatissimo capolavoro mozartiano, le coloratissime pagine della seconda parte e l’evocativa e in alcuni punti “mahleriana” composizione di Garau.
Interpreti: Orazio Sciortino, pianoforte
Orchestra: Sinfonica Siciliana
Direttore: Andrea Sanguineti
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