Traviata con la febbre

Recensione
classica
Teatro Regio Torino
Giuseppe Verdi
08 Maggio 2001
Quattro recite fuori abbonamento esaurite da mesi, liste d'attesa lunghissime nella vana speranza di qualche rinuncia: è febbre di "Traviata" a Torino. L'opera è andata in scena ieri sera con vivissimo successo nel collaudato allestimento con scene e costumi di Pierluigi Samaritani e la regia di Alberto Fassini già presentato a Torino lo scorso anno (belli i giochi di ombre sullo sfondo per raccontare la solitudine di Violetta alla festa, e la sua morte, ancora più sola, in una stanza d'ospedale). Alla possibilità di ascoltare una delle opere più amate del repertorio operistico si aggiungeva una curiosità in più: il debutto in palcoscenico della Violetta Valery televisiva in mondovisione, Eteri Gvazava, il soprano siberiano protagonista nel giugno scorso di "Traviata à Paris". Alla prova generale, gremitissima, la Gvazava ha superato in fretta l'emozione del debutto per delineare un personaggio che "sente" intimamente come suo dopo i due anni passati a studiare il ruolo per la diretta televisiva. La sua è una Violetta con la voglia di vivere e di amare, mai nevrotica, ma passionale e sofferente, la voce, ascoltata in teatro, non è particolarmente robusta, ma è una bella voce, lirica ed omogenea. Tiene testa con vigore ad un ottimo Roberto Servile come Germont padre nel duetto del secondo atto, intona un intenso "Amami Alfredo" tra le braccia dell'esuberante Tito Beltran, canta un dolente "Alfredo, Alfredo di questo core" a terra, prostrata da un sacrificio troppo grande. E' una Traviata della quale si risentirà parlare. Buona la prova dell'Orchestra del Teatro Regio diretta da Marco Armiliato, anche se a volte i tempi delle cabalette erano un po' lenti. Al Regio ha debuttato un nuovo display per i sopratitoli che viene utilizzato anche per le opere in lingua italiana.

Note: all. del Teatro dell'Opera di Roma

Interpreti: Gvazava, Proietti, Lucarini, Beltran, Servile, Livermore, Orecchia, Ottino, Di Matteo, Mugavero/Milano, Speroni, Sportelli/Feltrin

Regia: Alberto Fassini

Scene: Pierluigi Samaritani

Costumi: Pierluigi Samaritani

Coreografo: Marta Ferri ripr. da Tiziana Tosco

Orchestra: Orchestra del Teatro Regio

Direttore: Marco Armiliato

Coro: Coro del Teatro Regio

Maestro Coro: Bruno Casoni

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