Tastiera "Calma"

I paesaggi interiori per piano ed elettronica di Omar Sosa a Mestre

Recensione
jazz
Centro Culturale Candiani Mestre
20 Gennaio 2013
Raramente Omar Sosa termina un brano seduto al piano. Così come ama cominciare in sordina, altrettanta passione mette nel far risaltare la nota o l’accordo finale. A sua volta, il punto d’arrivo sonoro fa scattare in piedi il pianista che esprime ancora, con un gesto delle braccia, un ulteriore pulsazione, a sottolineare il ritmo che in modo più o meno implicito attraversa la composizione appena proposta. A grandi linee, anche il concerto per piano solo proposto al Candiani di Mestre rispecchia questo andamento: a mezza voce la mezz’ora iniziale e poi via via un’ora in crescendo che ha coinvolto i duecento ascoltatori, calorosi nelle richieste di bis generosamente accontentate. Vero è che il concerto si è aperto con un estratto da “Miriam”, [a href='http://www.bam.org/miriam']recente composizione[/a] che dialoga con varie voci femminili pre-registrate e con la danzatrice Nora Chipaumire. Questa “prima” italiana Sosa l’ha voluta dedicare a Miriam Makeba, a quattro anni dalla sua scomparsa. In assenza della danzatrice il risultato è poco convincente, con voci e rumori pre-registrati che sembrano avere il sopravvento su un pianismo di corto respiro, colto da improvvisa “sindrome Einaudi”. Più convincente l’ora seguente, centrata sul quinto album solista, [i]Calma[/i], del 2011, con una sapiente alternanza di episodi energizzanti ed ipnotici. A quest’ultima categoria va ascritto anche “Eggun”, dal nuovo album ispirato al Miles Davis di [i]Kind of Blue[/i]. Fra i bis, si segnala “Breezes”, dal suo primo disco come solista ([i]Omar Omar[/i], 1997), sigillo sui quei “panorami interiori” che nelle performance soliste fanno da contrappeso all’estroverso Sosa dei gruppi con sezione ritmica.

Interpreti: Omar Sosa: piano, voce, elettronica

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