Sosa e Cañizares, una raffinata allegria euro-cubana
Omar Sosa e a Yilian Cañizares hanno inaugurato Cremona Jazz 2018 al Museo del violino
La quarta edizione della rassegna Cremona Jazz ha preso il via sabato 7 aprile sulla scia delle coinvolgenti atmosfere generate dall’incontro tra il pianoforte e le tastiere di Omar Sosa da un lato e il violino e la voce di Yilian Cañizares dall’altro, capaci di accompagnare il folto pubblico presente all’auditorium Arvedi in una serata di musica dal gusto raffinato e trascinante.
In questa occasione il duo ha presentato i brani che andranno a comporre il nuovo album Aguas, in uscita tra qualche mese, regalando una varietà di suggestioni nutrite da una velata malinconia per Cuba, terra che ha dato i natali a entrambi gli artisti e che qui è stata rievocata non per rimandi scoperti e diretti, piuttosto per allusioni che trasparivano in filigrana da una trama musicale cosmopolita. Un carattere testimoniato anche attraverso la lontananza dei due musicisti dalla loro terra natale – oramai naturalizzata svizzera Yilian Cañizares, vero e proprio cittadino del mondo Omar Sosa – e coniugato brano dopo brano attraverso una miscela musicale alimentata ora di peregrinazioni armoniche di matrice europea, ora di ostinati ritmico-timbrici di sapore vagamente minimalista, il tutto immerso in una fantasia melodica dove la cifra estemporanea ha restituito una contagiosa e fresca immediatezza che appare la cifra distintiva di questo duo.
Il connubio tra i due musicisti viene coltivato ormai da qualche tempo – nel luglio dello scorso anno sono stati presenti, tra l’altro, a Milano con il percussionista venezuelano Gustavo Ovalles per Area Musica Estate – e a giovarne è soprattutto la naturalezza dei loro dialoghi strumentali, nei quali l’improvvisazione di matrice jazzistica si stempera in ritmi trascinanti rivestiti da sinuosi giuochi melodico-ritmici.
Così in brani come “Oshun” – composizione dedicata alla Dea dell'Amore e Signora dei Fiumi nella tradizione Lucumí – l’alchimia fatta di atmosfere world music ed equilibrata elettronica, miscelata a morbide campionature ritmiche afrocubane di Sosa, viene arricchita dalla voce calda della Cañizares che sussurra in yoruba, lingua degli antenati dell’Africa occidentale, parole che si intrecciano al suono espressivo del suo violino. Un’affinità ribadita anche in brani più dinamici come “D2”, aperto da un “ostinato” in pizzicato del violino che tornerà in chiusura dopo uno sviluppo segnato da trascinanti intarsi di pianoforte e tastiere.
A fine serata la musica è stata arricchita dai passi di danza che i due artisti hanno voluto regalare a un pubblico entusiasta, che ha salutato con convinti applausi questa serata inaugurale di Cremona Jazz dal sapore euro-cubano.
Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche
A ParmaJazz Frontiere il rodato duo fra il sax Evan Parker e l'elettronica di Walter Prati
Il Bobo Stenson Trio ha inaugurato con successo la XXIX edizione del festival ParmaJazz Frontiere
Si chiude la stagione di Lupo 340 al Lido di Savio di Ravenna, in attesa di Area Sismica