Se Ippolito risorge

Netto successo al 71.mo Maggio Musicale Fiorentino per la prima italiana della Phaedra di Hans Werner Henze. Una seducente Fedra, Natascha Petrinsky, un ottimo Roberto Abbado sul podio, una messinscena “supervisionata” dallo stesso compositore, di ispirazione classica ma ricca di estri quanto basta per condurre ad un sorprendente Lieto Fine.

Recensione
classica
Maggio Musicale Fiorentino Firenze
Hans Werner Henze
05 Giugno 2008
Hans Werner Henze è stato applaudito lungamente al teatro Goldoni di Firenze alla fine della prima italiana, al 71.mo Maggio Musicale Fiorentino, della sua Phaedra, su libretto di Christian Lehnert e con una messinscena (Michael Kerstan regia, Nanà Cecchi scene e costumi, Antonio Colandrea movimenti scenici), diversamente dalla prima berlinese di qualche mese fa, ispirata dallo stesso Henze: una classicità evocata con discrezione dalla stilizzazione gestuale, dai panneggi dei personaggi, dalle foglie d’oro della selva, dal paesaggio laziale dell’ultimo quadro. Scrivendo per un ensemble cameristico dalle ricche tessiture di legni, ottoni, percussioni, arpa, pianoforte e quattro soli archi, di cui peraltro Roberto Abbado governava molto bene gli equilibri, per il primo atto, per la tragedia di Fedra e di Ippolito pedine del combattimento fra Afrodite e Artemide, Henze sovrappone linee e temi in svolgimenti meditati, densi e onirici su cui si stagliano le linee della declamazione canora. Ma dal culmine della tragedia (un’invenzione registica molto bella, che non sveleremo qui), e poi nel secondo atto, la musica volta pagina. Artemide chirurga, in una scena di estrosa comicità, fa rinascere Ippolito come Virbio, dio italico delle selve, di nuovo assalito dall’ombra di Fedra non più regina tragica ma soubrette maliziosa, e fra guizzi di strumentini, vocalizzi belcantistici, geniali inserimenti di suoni campionati ed elettronici, subentra una nuova, enigmatica leggerezza, fino all’apparizione del Minotauro danzante e al leggiadro quintetto finale di sapore straussiano, “ci immergiamo nella mortalità e danziamo”. Cast valente (Mirko Guadagnini, Ippolito, Cinzia Forte, Afrodite, Martin Oro, Artemide, Maurizio Lo Piccolo, il Minotauro) su cui spiccava l’intensa e seducente Fedra di Natascha Petrinsky.

Interpreti: Phaedra Natascha Petrinsky Aphrodite Cinzia Forte Hyppolit Mirko Guadagnini Artemis Martin Oro Minotauros Maurizio Lo Piccolo

Regia: Michael Kerstan

Scene: Nanà Cecchi

Costumi: Nanà Cecchi

Orchestra: Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino

Direttore: Roberto Abbado

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