Se si eccettua il caso Puccini, gli operisti italiani tra fine Ottocento e primo Novecento sono oggi ricordati per uno, massimo due titoli ciascuno. La rappresentazione di “Fedora” al Carlo Felice costituisce dunque con il prossimo “Billy Budd” di Britten la novità più rilevante dell’attuale stagione lirica. Allestimento interessante affidato alla lettura musicale di Valerio Galli forse un po’ eccessiva nei volumi, ma attenta comunque a legare orchestra e voci e a dare corpo alle sfumature della partitura di Giordano; e alla regia di Rosetta Cucchi che ha sfruttato bene il palcoscenico del teatro genovese immaginando con lo scenografo Tiziano Santi una disposizione su tre piani orizzontali: al proscenio sta seduto da un lato Loris ormai vecchio che rivive la sua vita, nella sezione centrale si sviluppa l’azione mentre sullo sfondo emergono i ricordi. Nel mettere in musica il drammone di Sardou, Giordano ha costruito una partitura strettamente legata alla drammaturgia. Ciò appare evidente non solo nella costruzione di una struttura vocale che privilegia i dialoghi serrati rinunciando talvolta allo slancio lirico, ma anche nella strumentazione ricca di soluzioni cameristiche di effetto. Si pensi ad esempio al secondo atto in cui il pianoforte in scena come elemento essenziale del salotto nobile accompagna il duetto fra Loris e Fedora.
Il cast poggiava su Daniela Dessì che ha messo al servizio della protagonista un consumato mestiere e una indubbia presenza scenica. Al suo fianco, assente l’atteso consorte Fabio Armiliato (il forfait annunciato in sala era in realtà nell’aria da giorni) ha cantato Rubens Pelizzari: un Loris generoso anche se non sempre inappuntabile. Da citare Alfonso Antoniozzi, Daria Kovalenko e il pianista Sirio Restani.
Interpreti: Danila Dessì, Ruben Pelizzari, Alfonso Antoniozzi, Daria Kovalenko, Margherita Rotondi, Manuel Pierattelli, Alessandro Fantoni, Luigi Roni, Claudio Ottino, Roberto Maietta, Davide Mura, Alessio Bianchini, Antonio Mannarino, Alessandro Pastorino, Sirio Restani, Sebastiano Carbone, Luca Alberti
Regia: Rosetta Cucchi
Scene: Tiziano Santi
Costumi: Claudia Pernigotti
Orchestra: Fondazione Teatro Carlo Felice
Direttore: Valerio Galli
Coro: Fondazione Teatro Carlo Felice
Maestro Coro: Patrizia Priarone (dir. Coro voci bianche Gino Tanasini)
Luci: Luciano Novelli