Re Enzo tradito dagli intellettuali

Quattro istituzioni culturali bolognesi unite per un'operetta del concittadino Respighi

Recensione
classica
Teatro Comunale Bologna
Ottorino Respighi
21 Settembre 2004
Le opere di Ottorino Respighi tornano lentamente sui palcoscenici teatrali. Dopo l'esempio di Roma, è ora il momento di Bologna (l'altra città strettamente legata alla biografia del compositore) con due titoli in una sola stagione, e pressoché sconosciuti: "Re Enzo" che funge da anteprima autunnale e "La bella dormente nel bosco" in primavera. Enzo, figlio naturale di Federico II, è figura storica attorno alla quale fiorirono numerose leggende, in particolare quella che lo vuole bello a tal punto da far innamorare tante giovani donne, che tentarono di liberarlo nascostamente. Su questa esile trama, Respighi compose non un drammone storico, ma una commedia irriverente, che affida l'azione a dialoghi parlati da improvvisarsi su un canovaccio e limita la musica a cori, serenate, couplets e qualche duetto d'amore. Fu un successo clamoroso. Il titolo era dunque adatto all'operazione organizzata dal Teatro Comunale, intesa a far cooperare Conservatorio (orchestra, coro e solisti), Università/Dams (drammaturgia, regia, attori, programma di sala) e Accademia di Belle Arti (apparati visivi). Purtroppo non vi si è creduto fino in fondo, affidando ad Arnaldo Picchi una riscrittura drammaturgica che ha annullato la dimensione rappresentativa, sovrapponendo alla commedia una dimensione epica, dove i fatti sono narrati dall'esterno, e soffocando ogni barlume di comicità e brillantezza con un eccesso d'intellettualismo. Volonterosi i giovani cantanti, capitanati dal tenore Cristiano Cremonini (Re Enzo), voce pavarottiana assai interressante, che da anni promette tanto, mantenendo solo in parte. Precisa ma un po' rigida la direzione di Luigi Pagliarini. L'elemento migliore è apparso l'orchestra, mentre il coro, composto in gran parte da adulti esterni, conferma come i conservatori italiani fatichino a mettere in piedi cori autosufficienti. Esecuzione semiscenica con l'orchestra in palcoscenico, dietro gli attori, e proiezione sullo sfondo di dipinti evocativi. Coordinava il tutto la regia di Massimiliano Cossati, apprezzato anche come narratore principale.

Note: nuovo allestimento. Una collaborazione tra l'Università degli Studi, il Conservatorio"G. B. Martini", l'Accademia di Belle Arti e il Teatro Comunale di Bologna. Prima esecuzione moderna

Interpreti: Cantanti: Cristiano Cremonini, Yoon Bin Jung, Filomena Pericoli, Giuseppe Di Paola, Maurizio Amadori, Davide Paltretti, Vittorio Prato, Ja Hume Koo Attori: Tommaso Arosio, Licia Amendola, Daniele Casari, Massimiliano Cossati, Fedra Boscaro, Mauro Murgano, Yigit Saner, Massimo Conti, Massimiliano Lacertosa, Riccardo Risi

Regia: Massimiliano Cossati

Orchestra: Orchestra del Conservatorio Giovanni Battista Martini di Bologna

Direttore: Luidi Pagliarini

Coro: Coro del Conservatorio Giovanni Battista Martini di Bologna

Maestro Coro: Roberto Parmeggiani

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

In programma Čajkovskij e Gon 

classica

Il violinista in recital per l'Accademia Filarmonica Romana

classica

Un memorabile recital all’Accademia di Santa Cecilia, con Donald Sulzen al pianoforte