Paleariza 1 | Nel cuore dell'Aspromonte
Torna il festival dei comuni grecanici della Calabria
Recensione
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A oltre 600 metri, nel cuore dell’Aspromonte, il borgo di Gallicianò è la quintessenza di una Calabria grecanica che resiste a dispetto - e forse in virtù - di incerte vie d’accesso. Affacciata sulla valle dell’Amendolea, accoglie il visitatore dall’alto di una chiesetta ortodossa di Panaghìa tis Elladas, che mette in chiaro l’animo bizantino dei suoi circa sessanta abitanti. Qui ogni concerto si protrae fino a notte fonda, grazie a tamburelli ed organetti che propongono “soni a ballu” fra i più tonici dell’area. Se il suo incanto di remoto presepe e gli ottimi piatti locali ne fanno un sicuro richiamo per i turisti, l’abitudine a vivere la musicale locale a volumi sparati non la rende una piazza semplice per chi arriva da fuori. Ma nel caso dei Trillanima, il trio di Valentina Farraiuolo, si percepisce subito che si tratta di musicisti abituati ad ascoltare e a dialogare, condividendo le proprie passioni musicali e narrative in modo sempre coinvolgente. La chitarra di Francesco Ruggiero e il violoncello di Marco Pescosolido interagiscono con la voce e i tamburelli della Ferraiuolo, dando vita a dinamiche che nulla hanno da invidiare a un ensemble più numeroso, accompagnando il pubblico a percepire sussurri e silenzi, ma anche liberando alta la voce della festa e della protesta presa a prestito da compositori e ricercatori di oggi e di ieri, da Domenico Modugno a Ambrogio Sparagna, passando per Rota, Zanazzo, Simeoni, inanellando quasi senza soluzione di continuità strambotti, ninne nanne, serenate, e persino filastrocche, fra Lazio, Campania, Puglia e Sicilia.
Una festa che celebra la prima settimana della sedicesima edizione di Paleariza, festival che dopo un paio d’anni appannati, riprende il "dromo", il sentiero che lega i comuni dell’area grecanica proponendo musiche del mondo: hanno aperto le danze il 2 agosto a Pentedattilo il fado di Margarida Guerreiro e il 3 agosto a Chora tu Vua/Bova, Saba Anglana. Dopo due giorni di pausa saranno sei i concerti fra l’8 e l’11 agosto: Massimo Ferrante, Otello Profazio, Antiche Ferrovie Calabro Lucane e Jedbalak nella stessa sera, Mimmo Epifani, Orchestra Bottoni. Tutte le informazioni per musica, trekking, incontri sono su www.paleariza.it.
Una festa che celebra la prima settimana della sedicesima edizione di Paleariza, festival che dopo un paio d’anni appannati, riprende il "dromo", il sentiero che lega i comuni dell’area grecanica proponendo musiche del mondo: hanno aperto le danze il 2 agosto a Pentedattilo il fado di Margarida Guerreiro e il 3 agosto a Chora tu Vua/Bova, Saba Anglana. Dopo due giorni di pausa saranno sei i concerti fra l’8 e l’11 agosto: Massimo Ferrante, Otello Profazio, Antiche Ferrovie Calabro Lucane e Jedbalak nella stessa sera, Mimmo Epifani, Orchestra Bottoni. Tutte le informazioni per musica, trekking, incontri sono su www.paleariza.it.
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