Norvegia fresca
Avvio scoppiettante per il festival NattJazz di Bergen, giovani e sperimentazione
Recensione
jazz
Nato nel '73, NattJazz si tiene nell'incantevole cornice di Bergen, sul fiordo norvegese, nell'antica fabbrica di sardine “USF”, ed è un'autentica festa per la cittadinanza, alla continua ricerca di nuovi artisti, senza limiti di genere.
Grande attesa, nella serata inaugurale, per il nuovo quintetto di Mathias Eick, che con due batterie vira verso il rock mostrando buoni spunti e grande lirismo: formazione non ancora perfettamente a fuoco ma già promettente per il nuovo disco in uscita in autunno per Ecm.
Divertenti e accessibili, l'etiope Mulatu Astake, la rumena Fanfare Ciocarlia e l’islandese Samuelsson Big Band hanno richiamato molti giovani.
Inspiegabilmente mainstream e deludente il giovane pianista inglese Gwilim Simcock, con un ensemble “maturo” di stampo americano assieme a Swallow e Nussbaum.
Bello e rigoroso, il trio della pianista Maria Kannegaard si conferma tra i migliori in circolazione in Europa. Curiosità anche per i Motif , con il trombettista Axel Dorner al posto di Eick: estetica e sonorità più vicine ai tellurici Atomic, ma con meno idee e incisività.
A suggellare l’avvio promettente è stato però il giovane chitarrista Stian Westerhus, che ha da poco pubblicato“Pitch black star spangled” per la sperimentale Rune Grammofon. Solo di chitarra che ha messo in luce un improvvisatore audace, di grandi doti tecniche e idee, dal linguaggio estremamente personale e in grado di fondere senza inibizioni virtuosismo e istinto melodico.
Questo è solo l'inizio degli oltre 60 concerti in 11 giorni di festival, che vedranno salire sul palco dell’USF Helge Lien, Susanna Wallumrød, Ernst Reijseger, Nils Petter Molvaer con la Bergen Big Band, Bonnie Prince Billie e tanto altro ancora, per un cartellone su misura per il giovane pubblico di Nattjazz.
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