Norma contemporanea
A Macerata l'allestimento dell'opera di Bellini coprodotto con il Teatro Massimo di Palermo
Recensione
classica
Ispirata alle istallazioni dell’artista sarda Maria Lai, la scenografia di [i]Norma[/i] ha colpito per la capacità di creare dei quadri statici, dalla connotazione quasi pittorica: grandi telai appesi contro il muro del teatro, su cui si intrecciavano fili e strisce di stoffa, a rappresentare di volta in volta la foresta, le dimore dei Druidi, la luna. Il colore continuamente cangiante delle luci è stato l’unico elemento a movimentare la scena, che per il resto è rimasta fissa. Molto belli i momenti con il coro, dagli splendidi costumi pastello, che ha occupato gli spazi del palcoscenico creando calibrati equilibri di vuoto e pieno, luci e ombre. La staticità della scena ha però un po’ appesantito la classicità del soggetto, che a parte le lacerazioni interiori delle due sacerdotesse, presenta personaggi tutti d’un pezzo. D’effetto anche diversi momenti della regia, con Norma posta a specchio di fronte ad Adalgisa a riconoscere in lei, negli identici sentimenti e nelle identiche parole, il proprio alter ego; e il buio totale intorno alla protagonista alla rivelazione della propria colpa. La Siri, lievemente indisposta, dopo un inizio vacillante ha interpretato la complessa parte con sicurezza e grande varietà di accenti lirici e drammatici, come anche la Ganassi, molto espressiva nei momenti di maggior pathos. Belle voci anche quelle di Ulivieri e della Lo Greco; il Pollione di Pellizzari, poi, ha spiccato per pienezza di volume e ricchezza timbrica.
La direzione del giovane Michele Gamba ha evidenziato un gesto asciutto, attento a esaltare le voci nei tanti momenti in cui la scrittura orchestrale presenta neutre formule di accompagnamento, ma pronto a variegare l’interpretazione dove gli strumenti sono protagonisti.
Interpreti: Maria José Siri, Norma; Rubens Pellizzari, Pollione; Sonia Ganassi, Adalgisa; Nicola Ulivieri, Oroveso; Rosanna Lo Greco, Clotilde; Manuel Pierattelli, Flavio.
Regia: Luigi Di Gangi e Ugo Giacomazzi
Scene: Federica Parolini
Costumi: Daniela Cernigliaro
Orchestra: FORM- Fondazione Orchestra Regionale delle Marche
Direttore: Michele Gamba
Coro: Coro Lirico Marchigiano "Vincenzo Bellini"
Maestro Coro: Carlo Morganti
Luci: Luigi Biondi
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