Mahagonny risorge ancora

Un nuovo allestimento a Berlino

Recensione
classica
Staatsoper Berlin Berlino
Kurt Weill
20 Giugno 2014
Setting minimale, qualche costume anni Trenta, sobrio uso di proiezioni fanno della "Ascesa e caduta di Mahagonny", uno spettacolo godibile e in generale in linea col libretto (niente foto segnaletiche in apertura, niente camion). Siamo in una landa deserta in compagnia dei tre ceffi capitanati da Begbick, in una scena vuota dominata ora da una luna verde, ora da un occhio o da una nube che incarna il tifone e fors'anche dio. A dividere pubblico e cantanti un velatino, una tenda a catenelle. Stilizzando il regista Vincent Boussard rischia però di allontanare la vicenda dagli spettatori, collocandola in una dimensione senza tempo e senza spazio, cioè il contrario di quello che vogliono Weill e Brecht. Solo all'arresto di Jim, Jenny varca la soglia e, gambe a penzoloni in testa all'orchestra, canta "Meine Herren, meine Mutter prägte" rivolta verso il pubblico. In generale funziona, anche se questa rappresentazione non è immune da momenti caricaturali (ingresso di Jenny e delle sei ragazze) o insignificanti (perché Begbick si trascina dietro un carrello della spesa?). La burrosa Evelin Novak è una civettuola Jenny dalla voce rotonda, la cui perfetta controparte è il possente Michael König che impersona l'anarchico-hipster Jim senza eccessi. Nessun momento-wow: tutti sembrano fin dall'inizio rassegnati al destino che si deve compiere. Gabriele Schnaut (Begbick), giocoliera delle intere vicissitudini sotto il cielo di Mahagonny, compensa con una buona presenza scenica una voce non troppo potente, probabilmente penalizzata dalla scena vuota. Un bravo Dietmar Kerschbaum è Fatty. Wayne Marshall dirige la Staatskapelle con mano abbastanza sicura.

Note: Drammaturgia: Katharina Winkler Trailer: http://www.youtube.com/watch?v=WNn9N0TWuXc

Interpreti: Gabriele Schnaut, Begbick, Dietmar Kerschbaum, Fatty, Tobias Schabel, Moses, Evelin Novak, Jenny, Michael König, Jim, Norman Reinhardt, Jack - Tobby, Arttu Kataja, Bill, Grigory Shkarupa, Joe

Regia: Vincent Boussard

Scene: Vincent Lemaire

Costumi: Christian Lacroix

Coreografo: Helge Letonja

Orchestra: Staatskapelle Berlin

Direttore: Wayne Marshall

Coro: Staatsopernchor

Maestro Coro: Frank Flade

Luci: Guido Levi

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