L'umanità del trio di trombe
Inedito incontro fra Enrico Rava, Dave Douglas e Paolo Fresu, a Nuoro
Recensione
jazz
Tre trombe scintillanti che si intrecciano e si esaltano. Enrico Rava, Dave Douglas e Paolo Fresu, un dream team degli ottoni che si è materializzato per il concerto centrale di Jazz a Nuoro 2010, rassegna collegata alla dodicesima edizione dei seminari dell'Ente Musicale).
Davvero rari gli organici con tre trombe, soprattutto quando il gruppo è completato da una delle più brillanti ritmiche europee: Roberto Cipelli (piano), Attilio Zanchi (contrabbasso) ed Ettore Fioravanti (batteria; Tino Tracanna, tenore, ospite nei brani conclusivi). Dietro al riuscito concerto c'è un'idea precisa, radicata nella didattica dei seminari. Ci sono rapporti umani e professionali: Douglas ha inciso un articolato brano intitolato "Rava", riproposto all'Eliseo, ed ha affermato di ritenere Enrico un suo eroe, al pari di Woody Shaw, omaggiato in "Peresina" di McCoy Tyner. A tirare le fila dell'inedito sestetto è stato proprio il trombettista e compositore americano, basilare nelle vicende jazz dell'ultimo ventennio e legato all'Italia (la Soul Note gli pubblicò il primo album da leader, 1993). Douglas è stato invitato da Fresu a tenere la masterclass internazionale del seminario nuorese. L'artista ha spiegato il suo metodo compositivo: essenzialità delle idee; cantabilità delle singole parti; funzionalità ad un'esecuzione partecipata. Abbiano avuto un carattere introspettivo o gioiosamente fanfaristico, siano stati giocati su uno dei solisti o in vertiginosa polifonia, si siano mossi su ritmi latini, funky o straight jazz, i brani di Dave Douglas hanno messo in contatto ed esaltato i rispettivi universi sonori, generando una festa musicale per il numerosissimo pubblico ed i musicisti. Una lezione di maestria compositiva, di disponibilità umana, di creatività concreta.
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