Laus Polyphoniae 2017 ad Anversa Atto I
Il tema è : "Santi, martiri e amanti”
Nel fine settimana si è svolta anche la International Young Artist Presentation in forma di “concert walk”, una consolidata formula di brevi concerti che si svolgono ogni anno in un quartiere differente della città, in luoghi inconsueti come gallerie d’arte, residenze private, studi di artisti, scuole, ex-fabbriche trasformate in centri culturali o atelier, e altro ancora. Quest’anno è stata scelta l’area di Berchem, caratterizzata dalla presenza di una comunità turca e di una marocchina, dove si alternano strade con semplici case popolari e altre con eleganti residenze storiche. Nel corso degli anni il livello qualitativo dei giovani ensemble sembra crescere, e dopo due giorni di preparazione con i due coaches, Raquel Andueza e Peter Van Heyghen, sei gruppi selezionati fra numerosi aspiranti da una apposita commissione, hanno presentato le proprie proposte artistiche, come dei biglietti da visita musicali. Il pubblico, che si sposta a piedi da un luogo all’altro, apprezza molto questo piccolo festival nel Festival, anche se non c’è nessun legame con il tema generale, e si può andare anche oltre i confini cronologici della cosiddetta musica antica, fino ad arrivare alle soglie del Novecento. Il gruppo più giovane in assoluto, sia perché formato solo otto mesi fa e sia perché composto praticamente da ventenni, Cantoría, si è distinto per la spontaneità con la quale ha interpretato alcune canzoni dei principali compositori del “Siglo de Oro”, accolte molto favorevolmente dal pubblico nonostante l’infelice e penalizzante acustica della piccola stanza a loro riservata per la presentazione. Fra i gruppi che si sono distinti va citato anche Lux Musicae London, che ha immaginato un percorso musicale in alcuni luoghi chiave della Londra Elisabettiana, con brevi e semplici narrazioni inserite tra una composizione e l’altra, e soprattutto El Gran Teatro del Mundo, il cui nome si riferisce non alla musica spagnola di cui sopra, ma alla filosofia musicale barocca. Il loro originale programma ha recuperato le cosiddette “partitions réduites”, ossia le trascrizioni da camera di ouverture e arie di ballets de cour e tragédies lyriques di Lully, Marais e Campra, che venivano utilizzate da musicisti prevalentemente professionisti nei saloni e nelle residenze private per far ascoltare estratti e sintesi delle opere più famose dell’epoca.
L’intenso fine settimana si è concluso con un concerto serale nella imponente Chiesa di San Giacomo svolto dall’ensemble Cappella Pratensis affiancato dalle voci bianche dei Flanders Boys e dall’organista Wim Diepenhorst. Il direttore del gruppo Stratton Bull partendo dalle musiche contenute in alcuni manoscritti dell’archivio della antica confraternita di Nostra Benedetta Signora di ‘s-Hertogenbosch, ha ricostruito il servizio liturgico vespertino desumendolo dalle memorie storiche delle attività della confraternita che venerava l’immagina della Vergine conservata nella cattedrale della città del Brabante olandese. Posti attorno al grande ed alto leggio bifronte di legno, anche i piccoli cantori vestiti di rosso leggevano la notazione antica, così come fanno sistematicamente i cantori adulti di Cappella Pratensis. Ma questo è solo l’inizio di Laus Polyphoniae.
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A Roma, prima con i complessi di Santa Cecilia, poi con Vokalensemble Kölner Dom e Concerto Köln