L'amore per la viola
Brandeburgo: Garth Knox esegue il nuovo Concerto per viola d'amore e orchestra di Stefan Lienenkämper
Recensione
classica
Protagonista da decenni della scena contemporanea, membro dell'Ensemble InterContemporain negli anni 80, poi del Quartetto Arditti negli anni 90, il violista Garth Knox si è dedicato poi alla carriera solistica. Da qualche anno si è appassionato alla musica antica, alle tradizioni celtiche (anche per le sue origini irlandesi e scozzesi), e alla viola d'amore, alla quale ha dedicato diversi cd (come Saltarello, pubblicato dalla ecm). Per lui (e per la viola d'amore) hanno cominciato a scrivere alcuni compositori come il tedesco Stefan Lienenkämper, che nel 2007 ha composto un bel ciclo per mezzosoprano e viola d'amore su testi di Günter Grass, Fundsachen (cd Kreuzberg Records), nel 2009 un lavoro per viola d'amore e orchestra, Of thee I sing, e ora, su commissione dei Brandenburger Symphoniker, ha scritto un Concerto per viola d'amore Orchestra e live electronics. La parte solistica esplorava una grande varietà di tecniche strumentali, mettendo in risalto la morbidezza timbrica dello strumento, cercando echi con le parti orchestrali (come la fisarmonica e il pianoforte), lanciandosi in una lunga cadenza nel secondo movimento (rielaborazione di Of thee I sing), giocando sulla spazializzazione dei suoni. Tutto all'interno di una struttura classica, in tre movimenti, dove si mescolavano materiali diversi, in maniera un po' frammentaria e disarticolata, e dove i giochi di echi e di spazializzazioni erano moltiplicati dalla presenza di tre percussionisti disposti geometricamente all'interno della sala. Di grande esperienza la lettura di Michael Helmrath, che ha diretto anche la brillante Concertante Musik di Boris Blacher e la Sesta di Beethoven, dando con questo concerto un commosso addio alla sua orchestra, dopo 16 anni di attività: è amatissimo dal pubblico.
Interpreti: Garth Knox, Viola d’amore
Orchestra: Brandenburger Symphoniker
Direttore: Michael Helmrath
Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche
classica
A Roma, prima con i complessi di Santa Cecilia, poi con Vokalensemble Kölner Dom e Concerto Köln
classica
Federico Maria Sardelli e il sopranista Bruno de Sá per un programma molto ben disegnato, fra Sturm und Drang, galanterie e delizie canore, con Mozart, da giovanissimo a autore maturo, come filo conduttore