Intorno a Palestrina
Splendida antologia polifonica a Firenze in Santa Maria del Fiore con i Tallis Scholars
Recensione
classica
E’ dal 1997 che la rassegna O Flos Colende fa risuonare bella musica sacra sotto le volte della cattedrale fiorentina di Santa Maria del Fiore, ma mercoledì sera già la lunghissima fila del pubblico, in buona parte straniero, in paziente attesa di entrare al concerto dei Tallis Scholars, rendeva l’idea di come l’ensemble polifonico fondato (nel 1973) e diretto da Peter Phillips si è guadagnato fama come esecutore della grande polifonia classica ruotante intorno all’aureo modello palestriniano. Il concerto, in coproduzione con il ciclo “Sacre Armonie” del Settembre Musica degli Amici della Musica, era stato preceduto da una master-class organizzata dagli Amici che ha coinvolto una ventina di valenti cantori fiorentini, distribuendo così nel concerto, fra i Tallis, i corsisti e le due formazioni insieme, un programma impeccabilmente impaginato intorno ad alcuni grandi esiti palestriniani (il mottetto Laudate Pueri, lo Stabat Mater a otto voci), sostanziato di un “prima, dopo, accanto e intorno a Palestrina” che illuminava ciò che in Palestrina confluisce e da Palestrina deriva: ad esempio, sullo stesso testo (Inviolata), le ferme e un po’ ipnotiche colonne di suono di un Costanzo Festa e lo squisito gioco di linee, ritmi e metri del più grande fra gli “oltremontani” italianizzati, Josquin, e questo è il prima; quanto all’intorno e dopo, la geniale messa-parodia sul Laudate Pueri palestriniano di Marco Antonio Ingegneri, ed altro ancora (Isaac, Corteccia, Giovanni Gabrieli). E’ un’idea luminosa, plastica, quantomai “classica”, di grande e nobile naturalezza nell’accentazione, di sonorità casta ma piena (non a parti reali infatti), quella che Phillips e i suoi sanno realizzare, e, come nelle attese, il successo è stato eccellente.
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