INDICA al MO.CA di Brescia, la ricerca artistica tra musica e cinema
A Brescia doppio concerto con Alessandra Novaga e il duo Delius-Lillinger
Terzo appuntamento di INDICA al centro per le nuove culture MO.CA di Brescia, quello che si è svolto il 24 aprile, dopo il festival dell’etichetta di area milanese “WE INSIST! Records” dello scorso febbraio, e una prima domenica a marzo (Sunday in MO.CA) con laboratorio di Soundpainting tenuto da Nino Locatelli e doppio concerto serale (Mike Cooper e Alex Dorner, entrambi in solo). E per quanto questa volta il lab di Soundpainting non si sia potuto tenere, e l’annunciata Kaja Draksler, che avrebbe dovuto suonare con Tobias Delius e Christian Lillinger, ugualmente non abbia potuto partecipare, la serata non ha deluso le aspettative del nutrito pubblico presente, musicale ma anche di interesse cinematografico, che ha seguito i due concerti in programma – il solo di Alessandra Novaga alla chitarra e il duo Delius/Lillinger – e l’expanded cinema performance di Luis Macias dalle 21 a mezzanotte circa.
Il tutto grazie a BAO, «contenitore d’arte, di idee e di saperi» della città, che racchiude al suo interno quattro festival – INDICA, Ground Music Festival, Meccaniche della Meraviglia e RAAA – che pur operando in campi artistici ed espressivi diversi programmaticamente dialogano tra loro, e con ulteriori realtà presenti sul territorio, come si è visto appunto al Sunday in MO.CA del 24 aprile con la collaborazione tra INDICA e l’associazione Nomadica all’insegna della sperimentazione tanto musicale quanto cinematografica.
Sperimentazione che è una chiara cifra stilistica della chitarrista di area milanese Alessandra Novaga (quattro finora gli album in solo, oltre alle collaborazioni in area colta contemporanea, jazz e per il teatro), che ha portato a Brescia un solo, seguito da un pubblico attentissimo, di grande intensità e raffinatezza: rarefazione, suoni lunghi, silenzi, echi di una voce distante – quella di Derek Jarman, a cui Novaga aveva dedicato il suo ultimo lavoro del 2020, I Should Have Been a Gardener (Die Schachtel), che qui è stato ripreso –, un lentissimo ostinato, degli squarci sonori; un invito a entrare intimamente nella materialità e nel significato del suono, di ogni singolo suono, e un evento in cui è risaltata un’artista che varrà la pena di continuare a seguire.
Sperimentazione che è continuata poi a livello cinematografico, con il regista Luis Macias e la sua The eyes empty and the pupils burning of rage and desire, performance – all’interno di una cinque giorni di immersione nel cinema sperimentale a cura di Nomadica – di manipolazione in tempo reale della pellicola, lavorando con luce, otturatore e messa a fuoco, in una continua trasformazione del proiettato nel suo bruciare silenziosamente.
Sperimentazione, infine, che si è ritrovata decisamente anche nel duo di sax e batteria di Tobias Delius e Christian Lillinger: un sodalizio collaudato da più di dieci anni (si veda ad esempio l’album Dicht del 2017, ma ancor prima Grund del 2015) che si è mostrato a Brescia in tutta la sua forza propulsiva, con Lillinger sempre al massimo della tensione, anche nei momenti più dilatati e soffusi sullo sfondo di un preponderante velocissimo, e Delius alternante tra sax tenore e clarinetto, e tra urgenza espressiva e ironia. Per un concerto all’insegna dell’improvvisazione totale e della complicità tra due musicisti che, con magnifica padronanza del proprio strumento, dialogano fitti nell’assecondarsi e nell’anticiparsi con stupore.
E dunque, una proposta da non perdere di vista, quella di BAO, che vedrà prossimamente, sul piano musicale, un ulteriore appuntamento domenicale con laboratorio di Soundpainting e concerti (22 maggio), e, tra il 12 e il 19 giugno, il Ground Music Festival, per la sua sesta edizione sotto la direzione artistica di Gabriele Mitelli.
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