Il vero volto di Dioniso

"The Bassarids" di Henze a Mannheim

Recensione
classica
Nationaltheater Mannheim Mannheim
Hans Werner Henze
10 Dicembre 2015
Se Hans Werner Henze è ben avviato a diventare un classico del secondo Novecento musicale, la sua opera “The Bassarids” sembra ben posizionata per imporsi come uno dei suoi titoli più rappresentativi e rappresentati, come dimostra il numero di produzioni di peso viste in vari teatri europei nell’ultimo decennio, da Amsterdam a firma di Peter Stein, a Monaco di Baviera con Christof Loy e da ultimo a Roma con il recente allestimento di Mario Martone. Alla lista si aggiunge ora il Nationaltheater di Mannheim, che con l’impegnativa opera di Henze ha aperto la propria stagione lo scorso ottobre. Nonostante il legame con Euripide, il regista Frank Hilbrich sceglie un registro contemporaneo e insiste piuttosto sulla frattura fra la dimensione razionale e borghese del re Penteo e la tenebra irrazionale e scomposta del dio Dioniso, vero e proprio alter ego del sovrano o piuttosto suo lato oscuro, negato e represso. La scenografia di Volker Thiele riflette questa dualità: una luminosa biblioteca nella parte bassa e uno spazio scuro, indefinito, animato da proiezioni in bianco e nero “live” nella parte alta. Il sacrificio (volontario) di Penteo è il passaggio finale nella ricomposizione di un equilibrio che si compie nell’accettazione del . Lettura interessante, con tuttavia qualche limite nella realizzazione, soprattutto nelle proiezioni e nei movimenti “dionisiaci” un po’ impacciati del coro (perché non affidarsi a un coreografo?). Riuscita nel complesso la realizzazione musicale guidata da Rossen Gergov, controllatissimo ma anche capace di slanci e aperture liriche di cui la partitura henziana è generosa. Lo segue l’orchestra del teatro adeguata all’impegno non comune. Senza punte di eccellenza la distribuzione vocale che comunque conta sull’ottimo professionismo delle forze interne al teatro. La coppia di protagonisti Roy Cornelius Smith e Karsten Mewes è credibile nel disegnare il conflitto fra dio e re mentre Heike Wessel infonde alla regina madre Agave una giusta temperie drammatica. Sala non pienissima alla penultima recita, più di una fuga anzitempo, ma applausi convinti a tutti gli interpreti.

Note: Nuovo allestimento del Nationaltheater di Mannheim. Date rappresentazioni: 23, 25 ottobre, 5, 18 novembre, 10 e 20 dicembre 2015.

Interpreti: Roy Cornelius Smith (Dionysus, voce e sconosciuto), Karsten Mewes (Pentheus, re di Tebe), Sebastian Pilgrim (Cadmus, fondatore ed ex-re di Tebe), Raphael Wittmer (Tiresias, un vecchio profeta cieco), Joachim Goltz (Il capitano della Guardia Reale), Heike Wessels (Agave, madre di Penteo), Eunju Kwon (Autonoe, figlia di Cadmo), Edna Prochnik (Beroe, una vecchia schiava, nutrice di Semele e di Penteo), Sehun Jin, Peter Maruhn, Philipp Alexander Mehr, Daewoo Park (Baccanti)

Regia: Frank Hilbrich

Scene: Volker Thiele

Costumi: Gabriele Rupprecht

Orchestra: Orchester des Nationaltheaters Mannheim

Direttore: Rossen Gergov

Coro: Chor des Nationaltheaters Mannheim

Maestro Coro: Nils Schweckendiek

Luci: Christian Wurmbach (video di Sami Bill)

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