Il teatro nel teatro di Offenbach

Successo alla Scala per Les Contes d'Hoffmann con la regia di Carsen

Recensione
classica
Teatro alla Scala Milano
Offenbach
15 Gennaio 2012
A sipario ancora chiuso, Hoffmann è già sdraiato in proscenio a sbevazzare. Così ha inizio la bella e azzeccatissima edizione dei "Contes" firmata da Robert Carsen, nata nel 2000 per l'Opéra di Parigi, mentre la direzione di Marko Letonja è da ascrivere fra quelle oneste, un po' più di leggerezza ed elasticità dell'orchestra non avrebbe guastato. Stessa impressione la dà Ramòn Vargas che avrebbe dovuto essere un protagonista più squillante e meno monocorde, anche se risulta agilissimo in scena. E' comunque la regia a farla da padrona. La taverna del prologo è trasformata elegantemente nel buffet di un teatro, dove tutto si svolge, con un lungo bancone che divide camerieri e clienti, sul quale Hoffmann si riduce a nanerottolo per ballare sull'aria di Kleinzach. Olimpia, la brava e spiritosa Rachele Gilmore, è una bambola spudorata che possiede l'imbranato poeta su un carretto e non esista ad allungare le mani sulle parti intime maschili, per finire completamente nuda in una guaina di plastica come si conviene alla sua natura. Da segnalare l'assoluta sicurezza di voce di Ekaterina Gubanova, come Nicklausse (e precedente Musa), l'autorevole presenza di Ildar Abdrazakov qui Lindorf (e poi gli altri perfidi: Coppelius, Doctor Miracle, ecc.), di modi eleganti che purtroppo ne soffocano il lato luciferino. L'atto di Antonia con l'intensa Genia Kuhmeier e il bravissimo William Shimell (Crespel e prima Luther) è il meglio riuscito. La scena è trasformata in una buca d'orchestra deserta, con leggii e seggiole, e in alto il palco dove comparirà il fantasma materno e andrà a morire l'infelice fanciulla. Alla fine entreranno i falsi orchestrali e Miracle salirà sul falso podio, felice del suo trionfo. L'apertura del terzo episodio è nuovamente risolta dal gioco del teatro nel teatro (volutamente raddoppiato da Carsen nel suo Don Giovanni ad apertura di stagione, quasi senza soluzione di continuità) con le file delle poltrone sul fondale che ondeggiano al ritmo della Barcarola per poi accogliere gli spettatori, in seguito scatenati in un'orgia. Giulietta è la bionda e matronale Veronica Simeoni, disinvolta di voce e nell'arte della seduzione a pagamento. Ottima l'accoglienza del pubblico a fine spettacolo e ovazioni per Carsen ormai di casa alla Scala.

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