Il realismo socialista in scena

Applausi per "Semen Kotko” di Prokof'ev a Cagliari

Recensione
classica
Teatro Lirico di Cagliari
Sergej Prokof'ev
22 Aprile 2009
La prima delle opere “sovietiche” di Prokof’ev, scritta poco dopo il definitvo ritorno a Mosca, si distacca dall’ideale dell’opera a numeri chiusi statici, facendo riferimento a tecniche drammaturgiche proprie del cinema (le musiche per Aleksandr Nevskij erano appena state scritte) e del teatro parlato. Nel musicare il libretto, il musicista russo descrive il contrasto tra la vita tranquilla e idilliaca del villaggio ucraino nel quale la vicenda è ambientata e gli avvenimenti crudeli che si susseguono con tragica brutalità con una efficace alternanza di momenti dominati da un linguaggio musicale tradizionale, prevalentemente ispirato al canto popolare ucraino, e altri armonicamente dissonanti. La realizzazione cagliaritana è stata eccellente sia dal punto di vista musicale sia da quello scenico. Ottima la compagnia di canto (su tutti il Tkacenko di Gennadi Bezzubenkov, il Semën Kotko di Mikhail Gubsky e la Ljubka di Irina Loskutova; ma molto brava anche Tatiana Pavlovskaya nel difficile ruolo di Sof’ja); decisamente buone le prove dell’orchestra e del coro, ai quali Prokof’ev affida un ruolo non certo secondario, come dimostra la conclusione del terzo atto. Al direttore Alexander Vedernikov il merito di aver equilibrato le diverse componenti musicali, non tralasciando di mettere in risalto la continua dialettica tra voci e strumenti e l’alternanza dei due livelli della musica. Efficace e suggestiva la parte visiva dello spettacolo, che mette in risalto l’aderenza dell’opera alle direttive del “realismo socialista”, con tanto di ruota dentata, falce e martello che si muovono sullo sfondo e con la trasformazione in guerdie rosse maoiste dei contadini ucraini e del reparto dell’Armata Rossa che funge da deus ex machina e che conduce la vicenda allo scontato lieto fine.

Note: L’incasso della prima sarà devoluto alla Protezione Civile Nazionale a sostegno delle iniziative in favore della popolazione abruzzese recentemente colpita dal terremoto. I Lavoratori del Teatro Lirico cagliaritano, in sciopero alternativo contro i tagli al Fondo Unico dello Spettacolo (F.U.S.), devolveranno il compenso giornaliero del 22 aprile 2009 di ciascuno degli aderenti a favore del restauro e della ricostruzione del Conservatorio dell’Aquila e del Teatro “Teatri di Vita”.

Interpreti: Semën Kotko Mikhail Gubsky Madre di Semën Nadezhda Vasileva Frosja Olga Savova Remenjuk Aleksei Tanovitski Tkacenko Gennadi Bezzubenkov Chivrja Olga Markova Mikhailenko Sof’ja Tatiana Pavlovskaya Carëv Viktor Chernomortsev Ljubka Irina Loskutova Ivasenko Ezio Maria Tisi Mikola Yevgeny Akimov Klembovskij Nikolai Gassiev Von Wierhof Vladimir Samsonov Un interprete Emanuele Giannino Primo vecchio Alessandro Perucca Secondo vecchio Francesco Musinu Prima donna Lyudmila Kasyanenko Seconda donna Svetlana Volkova Terza donna Lyudmila Kanunnikova Primo haydamak Mattia Denti Secondo haydamak Fiorenzo Tornincasa Primo coetaneo di Kotko Enrico Maria Marabelli Secondo coetaneo Aldo Orsolini Un ragazzo Alessandro Porcu Suonatore di bandura Alexander Morozov Sottufficiale e sergente tedesco Alessandro Frabotta

Regia: Yuri Alexandrov

Scene: Semyon Pastukh

Costumi: Galina Solovyova

Corpo di Ballo: Teatro Lirico

Coreografo: Andrey Bugaev

Orchestra: Teatro Lirico

Direttore: Alexander Vedernikov

Coro: Teatro Lirico

Maestro Coro: Fulvio Fogliazza

Luci: Gleb Filshtinsky (realizzazione di Kamil Kuteyev)

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