Il luogo del delitto

A Colonia “Die Gezeichneten” di Schreker

foto Klaus Lefebvre
foto Klaus Lefebvre
Recensione
classica
Opera Köln
20 Aprile 2013
Si comincia dalla fine, rivelando già durante l’ouverture quale sarà la chiave. Alviano uccide Carlotta nel suo atelier, mentre il cadavere di Tamare giace fra le carcasse di vecchie automobili in demolizione. Il seguito è il racconto in soggettiva di una follia in flashback, quella del rottamatore (in senso stretto) Alviano, reietto sociale, attratto e respinto dall’artista per il più attraente Tamare, gran “tombeur de femmes” (ma anche di qualche gentiluomo). Nella trasposizione dalla decadenza pulsante di tensioni psicoanalitiche alla crudezza della cronaca nera, qualcosa inevitabilmente si perdeva. In contrasto con la semplificazione operata sul piano drammaturgico dal Kinmonth regista, Kinmonth scenografo ma soprattutto costumista rompeva il diaframma temporale popolando lo squalllido mondo di Alviano di figure uscite direttamente dalle tele di van Dyck. Seppure interessante, lo spettacolo lasciava l’impressione di un’occasione almeno in parte mancata. Ma Schreker è soprattutto ricerca sul suono e sul piano musicale i conti tornavano tutti, grazie all’autorevole e deciso segno direttoriale impresso da Markus Stenz e le inedite sonorità (soprattutto nel terzo atto) ottenute attraverso la distribuzione spaziale dei gruppi strumentali nella grande navata del Palladium, luogo teatrale non convenzionale. Vocalmente efficace la lunga lista di interpreti. Festeggiatissimo il protagonista Stefan Vinke, malgrado un fraseggio monocorde e l’emissione spesso forzata. Più riuscite le prove dell’avvenente Nicola Beller Carbone nei panni di Carlotta e del tenebroso Simon Neal in quelli di Tamare. Dal gruppo dei nobili genovesi emergeva la solida prova Oliver Zwarg come Adorno. Più di un vuoto in sala specie dopo l’intervallo, ma applausi convinti a tutti gli interpreti alla fine.

Note: Nuova produzione dell’Oper Köln. Altre rappresentazioni: 25, 27 aprile, 2, 5, 12, 18 maggio 2013.

Interpreti: Oliver Zwarg (Herzog Antoniotto Adorno/Der Capitano di giustizia), Simon Neal (Graf Vitelozzo Tamare), Jyrki Korhonen (Lodovico Nardi, Podestà), Nicola Beller Carbone (Carlotta Nardi), Stefan Vinke (Alviano Salvago), Martin Koch (Guidobaldo Usodimare), Manfred Fink (Menaldo Negroni), Marcelo de Souza Felix (Michelotto Cibo), Christian Miedl (Gonsalvo Fieschi/Vater), Young Doo Park (Julian Pinelli), Yorck Felix Speer (Paolo Calvi), Aneta Hollá (Ginevra Scotti), Katrin Wundsam (Martuccia), Ralf Rachbauer (Pietro), Juraj Hollý (Ein Jüngling), Erika Simons (Ein Mädchen), Alexander Fedin (1. Senator, 1. Bürger, Passant), Leonard Bernad (2. Senator, 2. Bürger, Passant), Lucas Singer (3. Senator, 3. Bürger, Passant), Astrid Schubert (Mutter/Eine Stimme), Sebastian Kellner (Kind), Won Min Lee, Anthony Sandle (Stimmen)

Regia: Patrick Kinmonth

Scene: Patrick Kinmonth (coll. Darko Petrovic)

Costumi: Patrick Kinmonth (coll. Darko Petrovic)

Orchestra: Gürzenich-Orchester Köln

Direttore: Markus Stenz

Coro: Chor der Oper Köln

Maestro Coro: Andrew Ollivant

Luci: Andreas Grüter

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