Ifigenia di guerra

A Salisburgo si apre con l'opera di Gluck il Festival di Pentecoste

Recensione
classica
Salzburger Festspiele/Pfingsten
Christoph Willibald Gluck
22 Maggio 2015
Si apre su un’immagine di guerra contemporanea, nel chiuso di un capannone di cemento e ruggine, l’“Iphigénie en Tauride” che ha inaugurato con grande successo il Festival di Pentecoste a Salisburgo. Bandite le architetture neoclassiche, sono i segni di una violenza immanente, che evoca fanatismi e guerre di religione del nostro tempo, quelli dello spettacolo dalla coppia Leiser e Caurier per la loro Ifigenia, giovane donna ridotta a strumento di morte in nome di una sedicente volontà divina. Soprattutto nella figura della protagonista si coglie l’accurato lavoro sul testo e sul suo senso dei due registi che trova in Cecilia Bartoli un’interprete sensibilissima e capace di profonda intensità. Per la prima volta alle prese con il genere della tragédie lyrique, la cantante deve rinunciare alle acrobazie vocali che l’hanno resa celebre e misurarsi con un ruolo avaro di spettacolarità ma ricchissimo di affetti. L’intelligenza di interprete di rango emerge nel dominio del fraseggio e nella profondità con cui scolpisce ogni parola. Una simile opera di sottrazione si coglie nel grande lavoro sulla musica del direttore Diego Fasolis, che chiede e ottiene dai bravissimi Barocchisti un suono scabro e nervoso, teatralissimo per le dinamiche e il rilievo che dà alla dimensione scenica. Quanto al resto, Christopher Maltman e Topi Lehtipuu si confermano interpreti di grande classe vocale e attoriale (specie il primo), ma si nota lo scarto nel taglio più convenzionale riservato dalla regia alla coppia virile unita da un legame molto prossimo all’amore. Né vanno oltre il bozzetto il Thoas del fin troppo esuberante Michael Kraus e la Diana dell’esile Rebeca Olvera. Molto incisiva la prova del coro in varie configurazioni. Accoglienza festosissima per tutti, con qualche contestazione ai due registi.

Note: Nuova produzione per il Festival di Pentecoste di Salisburgo. Date rappresentazioni: 22 e 24 maggio 2015. Ripresa al Festival di Salisburgo: 19, 22, 24, 26, 28 agosto 2015.

Interpreti: Cecilia Bartoli (Iphigénie), Christopher Maltman (Oreste), Topi Lehtipuu (Pylade), Michael Kraus (Thoas), Rebeca Olvera (Diane), Lucia Cirillo (Une femme grecque), Marco Saccardin (Un Scythe), Walter Testolin (Le Ministre), Laura Antonaz, Elena Carzaniga, Mya Fracassini, Caroline Germond, Elisabeth Gillming, Marcelle Jauretche, Francesca Lanza, Silvia Piccollo, Nadia Ragni, Brigitte Ravenel (Prêtresses)

Regia: Moshe Leiser e Patrice Caurier

Scene: Christian Fenouillat

Costumi: Agostino Cavalca

Orchestra: I Barocchisti

Direttore: Diego Fasolis

Coro: Coro della Radiotelevisione Svizzera, Lugano

Maestro Coro: Gianluca Capuano

Luci: Christophe Forey

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