Esplorando il grande Nord
A Firenze il duo Duccio Ceccanti - Matteo Fossi nella novità Tocar di Kaija Saariaho
Recensione
classica
Alla Biblioteca Magliabechiana degli Uffizi, l'ottavo Contempoartefestival proponeva un'importante prima nazionale, Tocar di Kaija Saariaho per violino (Duccio Ceccanti) e pianoforte (Matteo Fossi), presentato solo qualche giorno prima in Finlandia nell'ambito del concorso violinistico Sibelius. Intorno a Tocar, Ceccanti e Fossi hanno costruito un programma di paesaggi sonori nordici, con la versione per violino e pianoforte di una pagina oramai nota e carissima al pubblico della musica contemporanea, Fratres di Arvo Paert, e con la Sonata n. 1 (1963) di Alfred Schnittke, ma anche con il Duo D. 574 del ventenne Franz Schubert, di cui i due esecutori hanno proposto una lettura giustamente “giovanile”, asciutta e baldanzosa, e che veniva a costituire la nota classica e più meridionale del percorso. Nel breve Tocar si è ritrovata l’essenzialità di segno e di formulazione del materiale caratteristica della Saariaho, potenziata dall’impostazione del pezzo imperniato su un cammino parallelo di due strumenti, ma anche la sua voce singolare, velata, malinconica, e tuttavia mai reticente sul piano dell’espressione. Del giovanile lavoro di Alfred Schnittke ci è parsa giustamente sottolineata la ricca declinazione di toni tra grotteschi e lunari alla Sostakovic, per non dire della sua struttura neoclassica che ne faceva il pendant ideale al Duo schubertiano; ma in particolare è stato il mistero di Fratres a emozionarci ancora una volta. Molti applausi per questo duo dotato di prestanza tecnica e capace di una lavorazione cameristica accurata e originale.
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