Esplorando il grande Nord

A Firenze il duo Duccio Ceccanti - Matteo Fossi nella novità Tocar di Kaija Saariaho

Recensione
classica
Contempoartefestival Firenze
03 Dicembre 2010
Alla Biblioteca Magliabechiana degli Uffizi, l'ottavo Contempoartefestival proponeva un'importante prima nazionale, Tocar di Kaija Saariaho per violino (Duccio Ceccanti) e pianoforte (Matteo Fossi), presentato solo qualche giorno prima in Finlandia nell'ambito del concorso violinistico Sibelius. Intorno a Tocar, Ceccanti e Fossi hanno costruito un programma di paesaggi sonori nordici, con la versione per violino e pianoforte di una pagina oramai nota e carissima al pubblico della musica contemporanea, Fratres di Arvo Paert, e con la Sonata n. 1 (1963) di Alfred Schnittke, ma anche con il Duo D. 574 del ventenne Franz Schubert, di cui i due esecutori hanno proposto una lettura giustamente “giovanile”, asciutta e baldanzosa, e che veniva a costituire la nota classica e più meridionale del percorso. Nel breve Tocar si è ritrovata l’essenzialità di segno e di formulazione del materiale caratteristica della Saariaho, potenziata dall’impostazione del pezzo imperniato su un cammino parallelo di due strumenti, ma anche la sua voce singolare, velata, malinconica, e tuttavia mai reticente sul piano dell’espressione. Del giovanile lavoro di Alfred Schnittke ci è parsa giustamente sottolineata la ricca declinazione di toni tra grotteschi e lunari alla Sostakovic, per non dire della sua struttura neoclassica che ne faceva il pendant ideale al Duo schubertiano; ma in particolare è stato il mistero di Fratres a emozionarci ancora una volta. Molti applausi per questo duo dotato di prestanza tecnica e capace di una lavorazione cameristica accurata e originale.

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