Due facce del pianoforte jazz

Successo per la "staffetta" tra Dado Moroni e Enrico Pieranunzi a Vicenza Jazz

Vicenza Jazz pieranunzi Moroni
Recensione
jazz
Teatro Olimpico, Vicenza
Dado Moroni, Enrico Pieranunzi
15 Maggio 2018

Protagonisti di una staffetta che ha animato uno degli appuntamenti più intriganti dell’edizione 2018 di Vicenza Jazz, Dado Moroni e Enrico Pieranunzi hanno proposto al folto pubblico presente nella cornice del Teatro Olimpico due punti di vista differenti – tra i tanti possibili – del pianismo jazz.

Nella prima parte della serata Dado Moroni ha proposto un omaggio a Jimmy Blanton, pioniere della dimensione solistica del contrabbasso del quale si celebra quest’anno il centenario dalla nascita. Il repertorio offerto dal pianoforte di Moroni ha perlustrato in particolare un jazz alimentato dalla figura centrale di Duke Ellington, artefice della scoperta e, in un certo senso, della crescita artistica dello stesso Blanton. Ad affiancare il pianista in questo viaggio dal sapore decisamente classico abbiamo trovato il contrabbasso di Luca Bulgarelli, chiamato a sostituire l’indisposto Darryl Hall. Il contrabbassista – “prestato” dal quartetto di Pieranunzi previsto per il secondo set della serata – ha saputo sostenere brano dopo brano le peregrinazioni di Moroni, fornendo alle suggestioni, eleganti e misurate, del pianista una varietà di rimandi che hanno rappresentato un apprezzabile valore aggiunto, tra scambi dialettici e momenti solistici. Un dialogo a due che ha trovato in un garbato equilibrio stilistico di fondo la cifra distintiva, espressa in interpretazioni accurate come, tra le altre, quella della ellingtoniana “Sophisticated Lady”.

Dado Moroni

Di segno affatto differente l’atmosfera scaturita dall’interplay espresso dal quartetto di Enrico Pieranunzi composto, oltre al già ricordato contrabbasso di Bulgarelli, dal sax di Seamus Blake e dalla batteria di Jorge Rossy. La palese affinità di questa formazione è emersa fin dalle prime note che, con piglio trascinante e dinamico, hanno accompagnato il pubblico in un panorama espressivo variegato e coinvolgente, dove il pianismo di Pieranunzi ha saputo dare corpo a una varietà stilistica raffinata ed intensa assieme, restituendo quella ricca stratificazione di rimandi e fonti musicali che connota la materia creativa del compositore romano. Un carattere ben assecondato dal carattere deciso e dinamico della batteria di Rossy – a sua volta in piena sintonia con il saldo contrabbasso di Bulgarelli – e valorizzato dal sax di Blake, un tenore dal suono al tempo stesso corposo e duttile, capace di esprimere un’inventiva originale e coinvolgente in quei momenti solistici nei quali indagava con efficace solidità timbrica l’intera tessitura del proprio strumento. Un amalgama strumentale che ha attraversato le composizioni compresi nel recente album di Pieranunzi titolato New Spring. Live at the Village Vanguard, e che ha visto tra le interpretazioni migliori il brano “Amsterdam Avenue”.

Tanti e convinti gli applausi che hanno salutato tutti gli artisti coinvolti in questa ricca serata di musica.

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