Donizetti cinematografico
"Elisir d'amore" del Regio di Torino a Racconigi
Recensione
classica
Più “Riso amaro” che Scribe, ma si sa che “Elisir d’amore”, come spiegava Gavazzeni, è italianissimo. Così Marina Bianchi (regista) e Lelila Fteita (scene e costumi) per l’”Elisir d’amore” che il Teatro Regio mette in scena nella sua stagione estiva nelle Serre Reali del Castello di Racconigi (Cuneo), hanno scelto come riferimenti proprio la bassa italiana degli Anni '50 (sia lombarda o piemontese: le zanzare ci sono in entrambi i luoghi). La piazza del paese è il centro dell’azione con un’Adina saputella e pseudo assessore alla cultura che organizza la sagra e legge la storia di “Tristano e Isotta” su “Grand Hotel”, Nemorino meccanico sempliciotto con bicicletta e Belcore maresciallo dei Carabiniere che fa molto De Sica in “Pane, amore e fantasia”. Il tutto è ben calibrato, divertente, mai forzato e con un ottimo coro dove ognuno si diverte a creare il proprio personaggio (divertentissime le mondine smaniose d’amore che corrono a comprare l’elisir). E nell’intervallo, per il pubblico e i paesani, scorrono su uno schermo i trailers di “Miracolo a Milano” e “Riso Amaro” proprio per chiarire epoca e riferimenti. Sul palco un cast di giovani che ha il suo punto di forza nel Dulcamara istrionico di Simone Del Savio, poi la delicata coppia di amanti Tomislav Muzek e Daniela Bruera e il divertente Belcore di Diego Matamoros. Sul podio di Orchestra e Coro del Teatro Regio (voci e orchestra sono amplificate, la location è molto suggestiva con le Serre sullo sfondo, ma se non ci fossero i microfoni il suono non arriverebbe in platea) c’è Roberto Forés Veses che disegna un Elisir dove languore e divertimento sono ben calibrati. L’allestimento girerà poi nei teatri del Piemonte e a maggio approderà al Regio: una bella lezione di risparmio in tempi di Fus assassinato. Ottimo successo per un tutto esaurito da 1300 posti.
Interpreti: Daniela Bruera, Tomislav Muzek, Simone Del Savio, Marta Calcaterra
Regia: Marina Bianchi
Scene: Leila Fteita
Costumi: Leila Fteita
Direttore: Roberto Forés Veses
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classica
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A Roma, prima con i complessi di Santa Cecilia, poi con Vokalensemble Kölner Dom e Concerto Köln