Don Chisciotte, disavventure al Cantiere

Dopo l'esito impeccabile del Knot Garden di Michael Tippett al Teatro Poliziano, fallisce nella Piazza Grande di Montepulciano l'operazione Don Chisciotte di Paisiello/Henze, che veniva riproposto dalla trentesima edizione del Cantiere Internazionale fondato da Hans Werner Henze, in ricordo della prima assoluta del 1976.

Recensione
classica
Cantiere Internazionale d'Arte di Montepulciano Montepulciano
Giovanni Battista Lorenzi e Giovanni Paisiello, raccontata da Giuseppe Di Leva e Hans Werner Henze
23 Luglio 2005
Nel 1976, per la prima edizione del Cantiere di Montepulciano, Hans Werner Henze realizzò in collaborazione con Giuseppe Di Leva una versione per la piazza del Don Chisciotte di Giovanni Paisiello, riorchestrando la partitura a due complessi (una grande banda e un piccolo ensemble di archi e fiati con tastiere campionate e percussioni) con amplificazione, e interpolandovi altre musiche nonché un commento testuale in cui un Don Chisciotte e un Sancio attori (qui erano Lorenzo Fontana e Giancarlo Judica Cordiglia), doppi teatrali dei due cantanti, riflettono sui temi eterni del "donchisciottismo" (e del "sanchismo" che ne è il complemento), all'insegna di concetti teatrali tipicamente novecenteschi di sdoppiamento-estraniazione-critica del testo da se stesso e rispetto a se stesso. Operazione pensata per il coinvolgimento sociale - la piazza, le bande - con cui il Cantiere nacque e nobilitata da una bella e arguta scrittura strumentale moderna, quasi una prosecuzione o forse un congedo dalle tante avventure settecentesche che punteggiano il Novecento musicale. La riproposta, in questa trentesima edizione del Cantiere, è stata peraltro assai modesta (in stridente contrasto con l'impeccabile Knot Garden di Tippett della sera precedente) , manifestando uno scollamento assoluto fra intenzioni e risultati e soprattutto fra orchestra e voci. Forse per difetto dell'amplificazione: si aveva l'impressione che nello spazio assai grande fra la scena sul sagrato del Duomo di Montepulciano e l'orchestrina sottostante addirittura si perdesse il contatto acustico. Piacevole in sé l'idea di un'ambientazione balneare anni Sessanta-Settanta, ma la realizzazione (regìa, scene e costumi di Roberta Cortese e Lorenzo Fontana) della messinscena era sovraccarica e nello stesso tempo di poco agevole lettura, al punto che diventava assai difficile capire materialmente lo scorrere della vicenda; stessi enigmi all'insegna del "cosa sta succedendo ?" nella parte musicale affidata alla bacchetta di Francesco Vizioli. Impossibile pertanto valutare il cast (ma citiamo almeno Eleonora Cilli e Guido Loconsolo); per le bande di Montepulciano, Sarteano e Abbadia San Salvatore dirette da Luciano Garosi si può invocare la scusante del dilettantismo. Peccato per i giovani e valenti solisti della Young Janacek Philharmonic Orchestra che sarebbero stati all'altezza di ben altra esecuzione. Successo di cortesia.

Interpreti: La Contessa: Eleonora Cilli (soprano) La Duchessa, ospite della Contessa: Federica Carnevale (mezzosoprano) Don Calafrone, un nobiluomo di campagna: Simon La Rosa (tenore) Don Platone, un nobiluomo di campagna: Fabrizio Adriano Neri (baritono) Don Chisciotte, un cavaliere errante: Alessandro Luciano (tenore) Sancio Pansa, suo scudiero: Guido Loconsolo (basso-baritono) Carmosina, cameriera della Contessa: Chiara Fiorani (soprano) Cardolella, ostessa: Emanuela Marulli (soprano) Don Chisciotte (attore): Lorenzo Fontana Sancio Pansa (attore): Giancarlo Judica Cordiglia

Regia: Roberta Cortese e Lorenzo Fontana

Scene: Roberta Cortese e Lorenzo Fontana

Costumi: Roberta Cortese e Lorenzo Fontana

Orchestra: Solisti della Young Janácek Philharmonic Orchestra; Bande unificate dell'Istituto di Musica di Montepulciano, della Società Filarmonica di Sarteano, della Filarmonica Puccini e dell'Associazione Arca

Direttore: Francesco Vizioli

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