Col legno in festival
show a Lucca dei musicisti legati alla casa discografica e all'Accademia Montegral
Recensione
classica
La casa discografica Col legno ha cambiato pelle. Da storica etichetta votata alla musica contemporanea si è rivolta dal 2005 ad un repertorio misto, intrecciando stretti rapporti con Gustav Kuhn, l'Accademia di Montegral, il Festival di Erl. Il risultato è un catalogo vario, un po' pazzo, multicolore come le copertine dei suoi dischi, che va dalle opere di Wagner al folk tirolese, ma conservando uno zoccolo duro di musica contemporanea di grande qualità. Ogni anno viene presentata un vetrina degli artisti della scuderia Col legno, nel panoramico Convento dell’Angelo vicino a Lucca: esibizione di giovani cantanti legati all'Accademia (molto promettenti il tenore messicano Luis Chapa e il giovane basso russo Pavel Shmulevich), dei pianisti di punta dell'etichetta (Riccardo Schwartz, Davide Cabassi). A tenere alta la bandiera della musica contemporanea ci ha pensato Alfonso Alberti, che ha eseguito alcuni pezzi di Gérard Pesson, freschi di incisione (WWE 20285): un'esecuzione controllata e folgorante che ha svelato il sottile humour del compositore francese, nell'ostinato "ferroviario" del "Poète Takuboku en train", nelle pagine ritmiche, rarefatte, percussive dei "Trois Pièces pour piano". Alberti ha anche deliziato il pubblico con l'esecuzione di "Variazioni su un oggetto di scena" di Luciano Chessa che coinvolgevano nella performance anche degli orsacchiotti, e con il virtuosistico "Escalier du diable" di Ligeti. Compositore ospite quest'anno era il compositore tedesco Moritz Eggert (per la Col legno ha inciso Amadé Amadé, WWE 20284) che ha eseguito, da pianista provetto e scatenato, una selezione dal ciclo "Hämmerklavier", con un'azione martellante, teatrale, piena di elementi di performance, suonando anche coi piedi e col sedere!
Interpreti: Jeanpierre Faber, Luis Chapa, Pavel Shmulevich, Jasminka Stančul, Riccardo Schwartz, Davide Cabassi, Alfonso Alberti, Moritz Eggert, Francesca Pedaci
Direttore: Gustav Kuhn
Coro: Chorakademie der Tiroler Festspiele
Maestro Coro: Marco Medved
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A Roma, prima con i complessi di Santa Cecilia, poi con Vokalensemble Kölner Dom e Concerto Köln