Chisciotte suona e canta
Successo al Conservatorio di Torino per Savall e Popolizio che raccontano Cervantes in musica
Recensione
classica
"Dove c'è musica non ci può essere cosa cattiva" dice Sancho Panza, e quante citazioni musicali ci sono nel "Chisciotte"! E' iniziato da lì il lavoro di Jordi Savall sulle musiche del "Don Chisciotte" di Cervantes: un po' Indiana Jones, un po' creatore, un po' assemblatore, Savall ha costruito intorno e dentro alle letture di alcune pagine del romanzo una trama musicale fatta di canciones, villancicos, danze, pavane, ha cercato in biblioteche e conservatori pagine di compositori coevi, ha costruito una colonna sonora perfetta dove se si parla della pazzia dell'hidalgo si canta "Yo soy la locura" di Henry du Bailly o se Chisciotte accenna a Lancillotto si ascolta un anonimo sefardita su "Mai vi fu cavaliere da dame sì ben servito come fu Lancillotto". Il progetto nasce nel 2005 per il quattrocentesimo anniversario della pubblicazione e ieri sera è approdato sul palco del Conservatorio Verdi di Torino per Mito Settembre Musica.
A leggere, o meglio a raccontare le vicende del famoso gentiluomo erano le mille voci di Massimo Popolizio, abilissimo nel delineare i vari personaggi e a recitare con accompagnamento musicale. Savall e i suoi musicisti dell'Hesperion XXI (una menzione particolare alla voce intensa di Montserrat Figueras) erano perfettamente a loro agio nel dipanare una colonna sonora che alternava i languori delle belle dame con le sfrenate danze dei popolani. Vivissimo successo e bis della romanza del conte Claros di Montalbano di Francisco Salinas preceduta dalla spiegazione di Savall su come aveva lavorato sul materiale musicale originario.
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classica
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A Roma, prima con i complessi di Santa Cecilia, poi con Vokalensemble Kölner Dom e Concerto Köln