Anna Tifu "rivisita" Vivaldi
Napoli: successo all'inaugurazione dell' Associazione Alessandro Scarlatti
La violinista sarda Anna Tifu giovedì 21 ottobre era a Napoli per l’inaugurazione della stagione della Associazione Alessandro Scarlatti. Il concerto, attesissimo, era insieme virtuosismo e genialità: il primo perché legato alle infinite potenzialità dello strumento che Tifu domina e geniale perché condito da interpretazioni di grande bellezza. Al Teatro Delle Palme, Tifu si è presentata in gran forma e con l’Orchestra di Padova e del Veneto, diretta da Marco Angius. l’Adagietto dalla Quinta Sinfonia di Gustav Mahler apre il concerto in modo raffinato, con accenti e articolazioni, tenuti su tempi fluidi, nuovi particolari melodici in evidenza - mai sentito così pensato e ricco di suoni morbidi scanditi dal pizzicato dell’arpa. L’attacco iniziale è come un vento di archi che avvolge la sala.
Spazi sonori e timbrici per “Un guardare senza confini”, brano di Alvise Zambon vincitore dell’ultimo concorso di composizione Francesco Agnello. Funambolico per alcuni tratti, più sobrio e pacato il gioco di magiche invenzioni e di mondi sonori mai visti. Il tutto riesce millimetricamente fuori tempo nell’effetto ridondante del moto a specchio degli archi, mai sforzato ma fresco, intangibile dalla fatica.
Il concerto presentava “Vivaldi recomposed” di Max Richter nella seconda parte, una rielaborazione delle Quattro stagioni di Vivaldi. Tralasciando il dibattito intellettuale – le critiche, ma anche il successo riconosciuto e le molteplici prospettive che il brano suggerisce – il successo del concerto è assicurato proprio qui, tenace nei disegni ostinati, divertente e duttile nei vari crescendo, approdando veramente ad un'altra dimensione interpretativa. Qui, il lavoro è tutto della violinista, dalla cavata leggera e sempre attenta al dialogo con l’orchestra che disegna frasi lunghe e vibrati spesso di sonorità introspettive negli Adagio.
In accelerando e rubando, poi ritmico e arioso ma anche spesso malinconica Tifu dà il meglio sempre nei movimenti lenti - e nei ponti verso il finale. Tutti applaudono con enorme festa, mentre Tifu si profonde in inchini e ringrazia poi con un bis dalla seconda sonata di Ysaye, Les Furies. Sotto le dita, agili e scattanti, armata di tocco guizzante come onde incalzava sempre di più e non smetteva di stupire il gioco di infinite sfumature. Spettacolare. Da lodare è l'Associazione Scarlatti, al primo concerto già si comincia ad entrare nel vivo di una stagione musicale che va stregando il pubblico.
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