All’Opéra Comique “Picture a day like this” di Benjamin & Crimp

Diretta dallo stesso George Benjamin la versione dilatata della favola lirica creata nel 2023 per il Festival di Aix-en-Provence

Picture a day like this (foto Stefan Brion)
Picture a day like this (foto Stefan Brion)
Recensione
classica
Parigi, Opéra Comique
Picture a day like this
25 Ottobre 2024 - 31 Ottobre 2024

Immaginare gli incontri più disparati che si possono fare lungo una giornata, dopo che come madre hai perso tuo figlio e non ti rassegni alla sua morte, una perdita straziante ed inaccettabile che si rivela infine la prima tappa di un percorso di crescita interiore. Il punto di partenza è la nota favola del re malato a cui un vecchio saggio assicura che guarirà quando indosserà la camicia di un uomo felice, ma quando finalmente lo trova è cosi povero che non ha una camicia. Qui la madre disperata cerca di trovare solo il bottone di una persona felice ma non lo trova né tra gli amanti, né dalla celebre compositrice, né dall’artigiano, neppure dal collezionista, il finale è aperto. Picture a day like this è dunque una favola lirica, creata nel 2023 al Festival di Aix-en-Provence ed adesso alla sua première parigina all’Opéra comique, che concretizza la quarta collaborazione tra il compositore britannico George Benjamin e il suo drammaturgo di fiducia Martin Crimp.

Picture a day like this (foto Stefan Brion)
Picture a day like this (foto Stefan Brion)

 Alla base c’è un testo di poche parole ma dense, frasi brevi, semplici ma profonde di significato, accompagnate da una partitura tormentata, nervosa, a scatti, caratterizzata da crude dissonanze, salti di registro estremi, oscillazioni armoniche inattese, accordi aspri, nello stile di Benjamin. Straordinaria la protagonista, il mezzosoprano Marianne Crebassa, per cui è stato creato il ruolo, in scena dall’inizio alla fine, dall’interpretazione assai intensa, vocalmente colpisce per gli acuti pieni e luminosi che Benjamin ha ben saputo valorizzare, espressione qui di disperazione, delusione, rabbia. Benjamin ama scrivere, si sa, per delle voci ben precise, lavorando insieme ai cantanti in modo da trarre il massimo dalle loro possibilità. E che la scrittura sia “su misura” si nota bene non solo per la Crebassa ma tutto il cast che è ben valorizzato, cast che a Parigi è lo stesso di Aix-en-Provence. In tutto solo cinque vocalità per otto ruoli: oltre il mezzosoprano protagonista, i soprano Anna Prohaska e Beate Mordal, il controtenore Cameron Shahbazi e il baritono John Brancy. La Prohaska è, in particolare, Zabelle, la figura chiave finale, affascinante quanto ambigua, una sorta di altra versione della madre, che la protagonista incontra in un immaginario giardino-acquario, paradisiaco ma sottosopra, e anche tossico, che si crea progressivamente anche grazie ai suggestivi video di Hichman Berrada.

Picture a day like this (foto Stefan Brion)
Picture a day like this (foto Stefan Brion)

Rispetto al Festival, dove l’atto unico è stato creato per il piccolo Théâtre du Jeu de Paume, costringendo la regia in piccoli spazi e Benjamin ad una piccola orchestra di poco più di una ventina di musicisti, l’allestimento ha poi mostrato di potersi dilatare in spazi più grandi senza nulla perdere d’intensità, anzi mostrandosi ancora più d’impatto con il vuoto che parla quanto il riempito. E’ anche l’orchestra che, come ha raccontato lo stesso Benjamin, benché di pochi elementi doveva sembrare più grande e di forti sonorità già ad Aix, nella più grande Salle Favart dell’Opéra Comique non sembra infatti troppo piccola rispetto alle nuove dimensioni della fossa e della sala. Sul podio lo stesso compositore, a Parigi dirige alcuni i musicisti dell’Orchestre Philharmonique de Radio France che rendono bene una partitura cosi contrastata e ricca di colori. I sette quadri in cui è divisa l’opera sono diretti con precisione millimetrica da Marie-Christine Soma e Daniel Jeanneteau, che oltre alla regia hanno curato pure le minimaliste ma suggestive scene, e pure le belle luci. Tra i quadri più riusciti, oltre al finale, quello della celebre compositrice, interpretata dal soprano Beate Mordal, sempre in movimento sul tapis roulant con segretario al seguito che prende appunti, di successo ma che non dorme più. Cosi come, si fa notare nel quadro degli amanti, che sembrano felicissimi ma che finiscono per litigare, il controtenore Cameron Shahbazi che, giocando con il suo timbro che può essere assai disomogeneo, incarna con grande efficacia tutte le sfaccettature dell’amore oggi. Semplici e belli, infine, i costumi di Marie La Rocca.

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