All'Arena di Verona Il colorato Trovatore di Zeffirelli

Prima di Trovatore all'Arena di Verona:resa musicale e compagnia di canto nel complesso convincente. Allestimanto registico di Zeffirelli molto ridondante e colorato ma di grande impatto visivo

Recensione
classica
Ente Lirico Arena di Verona Verona
Giuseppe Verdi
30 Giugno 2001
Un Trovatore all'insegna di una spettacolarità tutta areniana quello che ha inaugurato la stagione estiva 2001; l'intenzione di ripristinare i balletti, che Verdi scrisse per l'Opera di Parigi, del resto già rivelava l'intenzione di puntare su questo aspetto nell'allestimento complessivo. E Zeffirelli ce la mette tutta per creare un impatto scenico estremamente denso e ridondante: tra due enormi sagome di uomini in armi, fermati nell'atto di una lotta cruenta, che stazionano perennemente ai lati della scena, è un tripudio di alabarde, scudi, armature, con luci che si proiettano fino alla gradinate dell'anfiteatro. E notevoli sono gli effetti coloristici e di movimento delle masse nell'accampamento degli zingari, in quello del Conte di Luna, dove ovunque fanno capolino danzatori di flamenco con le loro nacchere (no non siamo capitati in Carmen) e un'umanità della più varia; e ancora processioni di monaci e monache con baldacchini, mentre al centro si staglia un enorme tabernacolo dorato, in quello che dovrebbe essere un luogo di ritiro. Una grandiosità che riesce ad attanagliare e ad abbacinare ma nella quale si disperde pian piano quel senso di solitudine, di isolamento nella tragedia dei personaggi dell'opera. La direzione di Oren punta su un ritmo sostenuto ed incalzante a sostenere un'idea drammatica concepita in maniera così 'estroversa' mettendo in luce concertati ed assiemi ben calibrati con un'orchestra che tuttavia non sempre riesce a far emergere un colore nitido e definito. Licitra è un Manrico che vocalmente riesce gradualmente a smussare certe ruvidezze, di una vocalità aperta e robusta, convincente nella "pira", nel finale raggiunge un colore più caldo e morbido. La Leonora di Fiorenza Cedolins è di particolare intensità, preziosa e appassionata in "D'amor sull'ali rosee", sicura e agile in "Tu vedrai che amor in terra". Preciso e robusto Alberto Gazale nel Conte di Luna anche se non sembra molto convinto di essere così cattivo, come non riuscisse ad entrare nella parte. Marianne Cornetti interpreta un'Azucena molto viscerale e convincente su un registro di una vocalità che riesce tratteggiare abilmente quei caratteri che oscillano tra passione e delirio, che sono propri della zingara verdiana. Arena completa e pubblico numeroso e generosamente entusiasta, con numerosi applausi e acclamazioni a scena aperta e, alla fine, ovazioni per Zeffirelli; in un'atmosfera che come spesso accade nelle prime veronesi ha sia tutte le caratteristiche dell'evento mondano che quelle di una genuina festa popolare.

Note: nuovo all.

Interpreti: Gazale, Cedolins, Cornetti, Licitra, Iori, Minarelli, Casertano, Calamai, Olivieri

Regia: Franco Zeffirelli

Scene: Franco Zeffirelli

Costumi: Gaetani

Orchestra: Orchestra dell'Arena di Verona

Direttore: Daniel Oren

Coro: Coro dell'Arena di Verona

Maestro Coro: Armando Tasso

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