Tre volte Verdi a Piacenza
Dal 29 ottobre al 9 novembre un progetto speciale propone Rigoletto, Il trovatore e La traviata con regia di Catalano, direzione di Lanzillotta e le voci di Meli, Salsi e Malfatti
Tre tra le più celebri opere di Giuseppe Verdi riunite in un progetto speciale al Teatro Municipale di Piacenza, grazie al contributo straordinario del Ministero della Cultura: la “Trilogia popolare” – Rigoletto, Il trovatore, La traviata – andrà in scena dal 29 ottobre al 9 novembre 2025, a completamento della Stagione d’Opera 2024/2025 della Fondazione Teatri di Piacenza.
La Trilogia sarà proposta come progetto unitario, con la direzione musicale dei tre titoli affidata a Francesco Lanzillotta, un disegno drammaturgico organico firmato dal regista Roberto Catalano e un unico cast di interpreti quali il tenore Francesco Meli, il baritono Luca Salsi, il soprano Maria Novella Malfatti, affiancati da giovani cantanti, molti dei quali under 35. Saranno impegnati l’Orchestra Sinfonica di Milano con cui si avvia una nuova collaborazione e il Coro del Teatro Municipale di Piacenza preparato da Corrado Casati.
Le opere andranno in scena una dopo l’altra nell’arco della stessa settimana, a partire da Rigoletto (in programma mercoledì 29 ottobre e in replica mercoledì 5 novembre 2025), per proseguire con Il trovatore (venerdì 31 ottobre e in replica venerdì 7 novembre 2025) e infine La traviata (domenica 2 novembre, in replica domenica 9 novembre 2025).
«Si tratta di un progetto che abbiamo messo a punto con passione e impegno – dichiara la Direttrice della Fondazione Teatri di Piacenza Cristina Ferrari – Questa Trilogia assume grande valore grazie alla presenza di Artisti di riferimento per il repertorio verdiano, che hanno aderito con entusiasmo. Al loro fianco un parterre di giovani cantanti, selezionati attraverso audizioni, che avranno l’opportunità di condividere il palcoscenico con esperti maestri e grandi interpreti. Un sogno che si realizza grazie al contributo straordinario del Ministero della Cultura, per dare nuovo slancio al nostro Teatro, alla valorizzazione dell’opera italiana e che segna anche l’inizio di importanti collaborazioni».
Come sottolinea Francesco Lanzillotta, in vista della direzione musicale dei tre allestimenti, «aprire tre partiture così conosciute, ponendosi delle nuove domande, la cui risposta non è così scontata, rappresenta un elemento di grande fascino, stimolante e, al contempo, entusiasmante. Le tre opere saranno eseguite integralmente e, come sempre, si cercherà di lavorare sul segno scritto andando a scandagliare tutto quello che vi si cela dietro. La filologia, in fondo, ci consente di scoprire opere che conosciamo già, dandoci la possibilità di renderci conto che quello che già sappiamo, non sempre corrisponde a quello che era stato pensato, questo sia per ragioni compositive che per ragioni esecutive. Il messaggio nascosto dietro il segno scritto di cui sopra, riporta quindi informazioni spesso nuove e rivelatrici. Unire la filologia alla storia dell’interpretazione, ci aiuta a mettere sempre in discussione questi grandi capolavori, rendendo l’esperienza esecutiva e di ascolto estremamente interessante».
Nei ruoli principali dei tre titoli Francesco Meli (Duca di Mantova, Manrico, Alfredo Germont), Luca Salsi (Rigoletto, Conte di Luna, Giorgio Germont nelle prime tre recite), Maria Novella Malfatti (Gilda, Leonora, Violetta Valéry), Ernesto Petti (Rigoletto, Conte di Luna, Giorgio Germont nelle recite del 5, 7 e 9 novembre), Teresa Romano (Azucena), Adolfo Corrado (Sparafucile, Ferrando), Irene Savignano (Maddalena, Flora) e un nutrito numero di giovani voci italiane. La presenza del Coro del Teatro Municipale di Piacenza, preparato da Corrado Casati, lega e attraversa i tre titoli conferendo ulteriore unitarietà al progetto.
Un unico impianto scenico sarà caratterizzato da alcuni elementi principali declinati nel contesto delle tre opere, secondo la visione del regista Roberto Catalano, con il team creativo composto da Mariana Moreira (scene), Veronica Pattuelli (costumi), Silvia Vacca (luci): «Nell’affrontare i titoli della trilogia popolare verdiana, l’obiettivo che la futura drammaturgia si porrà sarà quello di intercettarvi il sentimento che li tiene insieme, così da crearne un solo flusso, un racconto che, pur mantenendo l’identità di ciascuna storia, mirerà a legare gli stessi titoli attraverso un unico tessuto connettivo – dichiara Catalano - Nello sconfinato territorio dei sentimenti che pervade queste tre storie, per la prima volta, Verdi pone sulla scena l’essere umano nella sua contraddittoria complessità».
Tutte le informazioni sono disponibili qui.
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