Lo showcase dell’etichetta Príncipe a Torino
Alla scoperta dei suoni del Portogallo black, con Nídia, DJ Lycox e Nuno Beats
Per quasi vent’anni una forma di dance music pesantemente influenzata dalle sonorità in voga in Angola – su tutte quella del kuduro - ha vissuto in maniera semi-clandestina nei cortili dei casermoni delle periferie di Lisbona, fino a quando, grazie al lavoro pioneristico dell’etichetta Príncipe cominciato ormai quindici anni fa, quello che possiamo definire il suono del ghetto ha cominciato a farsi conoscere al di là delle sue radici locali.
«Questa musica ha qualcosa che la maggior parte di quella occidentale non ha», ha detto il dj e produttore Pedro Da Linha nel corso di un’intervista concessa a Ryan Keeling e comparsa su Resident Advisor. «Ha davvero un’attrattiva intercontinentale: può funzionare in Africa, in America Latina e in quella del Nord, in Asia e ovviamente in Europa».
«Questa musica è cresciuta lentamente per secoli, attraverso il commercio degli schiavi, attraverso l’immigrazione e ora attraverso la tecnologia digitale. Il software Fruity Loops è un miracolo per questo processo di crescita perché finalmente abbiamo questa complessità percussiva pura convertita direttamente al digitale e poi sul vinile. Ora possiamo finalmente ricreare tutti questi secoli di progresso ritmico. Grazie a questo tipo di ricchezza questa musica può funzionare e, poiché è cresciuta per così tanto tempo, può funzionare dappertutto. Ma attenzione, non è populista, non è globale nel senso di quella stronzata di United Colors of Benetton (con buona pace del recentemente scomparso Oliviero Toscani). Funziona e basta, la gente la sente e reagisce».
Non c’è una maniera semplice per descrivere la musica dei dischi targati Príncipe: il kuduro, uno stile di musica angolana - e il relativo ballo - che iniziò una trentina d’anni fa e che divenne largamente popolare in Portogallo, ne è componente integrale ma lo stile di Príncipe ingloba anche batida, kizomba, funaná, house, afro house e tarraxinha, generi per lo più (ma non in maniera esclusiva) radicati in Angola, Capo Verde e São Tomé e Príncipe. In breve tempo Príncipe ha generato molto interesse nella stampa e tra i promoter al di fuori del Portogallo.
DJ Marfox e DJ Nigga Fox sono entrati a far parte del circuito europeo di musica elettronica, esibendosi in importanti festival come Unsound in Polonia e il torinese C2C.
Com’è riportato sulla sua pagina Bandcamp, «Príncipe è un’etichetta discografica con sede a Lisbona, Portogallo, completamente dedicata alla realizzazione di dance music al 100% contemporanea e proveniente da questa città, dalle sue periferie, dalle case popolari e dai bassifondi. Nuovi suoni, nuove forme e nuove strutture con il loro assortimento di poetiche e identità culturali».
Venerdì 14 febbraio – non il solito San Valentino, com’è facilmente intuibile –, in occasione del Black History Month, tre artisti dell’etichetta portoghese saranno a Torino per uno showcase al Magazzino sul Po che si annuncia bollente: i loro nomi sono Nídia, DJ Lycox e Nuno Beats.
Di quest’ultimo mi sono occupato qualche mese fa in occasione della pubblicazione del suo eccellente album d’esordio Sai do Coração e quindi vi rimando alla lettura di quell’articolo.
Nídia – nome completo Nídia Borges, in precedenza Nídia Minaj – ha cinque album al suo attivo, l’ultimo dei quali, Estradas, in collaborazione con la nostra Valentina Magaletti, ha avuto meritatamente riscontri positivi presso la critica internazionale.
Anche DJ Lycox – vero nome Ivanilson Martins – ha pubblicato un album nel corso dello scorso anno, Guetto Star, il suo secondo lavoro sulla lunga distanza dopo Sonhos & Pesadelos del 2017. Universale per vocazione, underground nel cuore, Lycox definisce la sua musica batida ma per molti è ancora ghetto music, e allora tanto vale esserne una star.
Lo showcase Príncipe Torino è curato dall’associazione ALMARE in collaborazione con Magazzino sul Po e ha il seguente programma:
18.30 talk con gli artisti
21.30 – 02.30 showcase
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