Chromogen e il nuovo jazz olistico

Preceduto dal singolo “In Bloom”, una reinterpretazione moderna e sperimentale del brano tratto dall’album Nevermind dei Nirvana e qui trasformato in una performance jazz che supera le convenzioni e celebra l'arte dell'interpretazione, il disco Chromogen rappresenta il lavoro d’esordio dell’omonimo trio musicale capitanato dal bassista e compositore Matteo Magnaterra e completato dal sax tenore di Matteo Diego Scarcella e dalla batteria di Vincenzo Messina.

Il progetto Chromogen ambisce a una ben definita ricerca sonora e timbrica, lasciando ampio spazio al dialogo e alla sperimentazione. Il nome si ispira a una passione, parallela a quella per la musica, dello stesso Magnaterra e rappresentata dalla fotografia analogica. Chromogen è difatti il nome inglese del composto chimico in grado di trasformare un’immagine in negativo tingendola di colore. Saranno poi quegli stessi colori ad animare i brani dell’artista sviluppando immaginari legati al suo modo di osservare, ritraendo in vividi colori il mondo che lo circonda.

Chromogen è un progetto giovane e moderno che tiene insieme jazz e improvvisazione con funk mutante, post-punk spigoloso e, in alcuni punti, soul. Le tracce dell’album omonimo si muovono quindi attraverso suoni, generi e storie globali con urgenza, militanza spirituale e grinta.

Questo giovane trio con il suo lavoro discografico si spinge con intensità verso la creazione di un nuovo jazz olistico, prendendo parte alla visione della recente etichetta discografica che lo ha lanciato, la Sghetto Records. Quest’ultima affonda le sue radici nel jazz e nell'energia dell'hip-hop, con la missione di portare avanti progetti originali con personalità uniche, mescolando nuove sonorità con i generi derivati dall’eredità musicale afro-americana. Sghetto Records accoglie, produce e promuove artisti inediti dal sound innovativo, fornendo una piattaforma per la scena musicale contemporanea di Bologna e non solo.

Tutte le info sul progetto Chromogen si trovano qui.