I 10 migliori dischi del 2023 di Nazim Comunale

Gli album usciti nel 2023 scelti dai collaboratori del giornale della musica

Lankum (foto di Sorcha Frances Ryder)
Lankum (foto di Sorcha Frances Ryder)
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Una lista senza alcun ordine particolare, nell’ormai inarrestabile diluvio di uscite discografiche, tale per cui potenzialmente il disco (i dischi) dell’anno potrei non averli nemmeno ancora ascoltati.

In questa, non certo per motivi patriottici, la maggioranza sono italiani. Solo per ricordare che nell’ambito delle altre musiche sono in tanti dalle nostre parti ad avere coraggio e talento da vendere: dai suoni imprendibili di Ceccarelli e Trovalusci, al tocco da brividi di Martusciello, dall’avant-jazz teso del trio italo-lusitano HIIT al solo per contrabbasso di Mirco Ballabene, dall’improvvisazione ispirata dei Genera all’acusmatica di Franco Degrassi, fino al recupero di un disco 2022... Gli altri quattro dischi della lista vengono da Irlanda, Giappone, Usa e Svizzera. Buen viaje.

– Leggi tutte le classifiche del 2023

1. Luigi Ceccarelli-Gianni Trovalusci, Gleam (Folderol)

Un vero e proprio viaggio la collaborazione tra il mastermind elettronico Luigi Ceccarelli (parte di Edison Studio) e il flautista Gianni Trovalusci, già collaboratore di Roscoe Mitchell. Improvvisazioni imprendibili che fanno respirare il puro ossigeno della totale libertà creativa, in terre imprecisate tra ambient, free electronics, contemporanea. Musica senza tempo.

migliori album 2023

2. HIIT, For beauty is nothing but the beginning of terror (Clean Feed)

Gli italiani Simone Quatrana (pianoforte) e Andrea Grossi (contrabbasso) formano con il batterista portoghese Pedro Melo Alves questo trio all’esordio per la prestigiosa label lusitana. Avant-jazz della più bell’acqua, teso, lirico, urgente e ispirato. La risposta italiana a Punkt. Vrt. Plastik?

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3. Marie Krüttli, Transparence (Intakt)

Primo album in solo per la giovane pianista svizzera: un bagno rigenerante in acque limpide, dove avventure melodiche mettono subito in chiaro che ci troviamo al cospetto di una musicista importante. Capace di dare nuova linfa a un ambito, il piano solo, dove il rischio di esagerare con retorica e melassa spesso rovina intenzioni e progetti.

Qui invece ci si mantiene sul filo intatto di un lirismo sottile, grazie a una musica lieve e densa a un tempo, pacificata e irrequieta, e con una chiusa scura, magistrale, memore di Craig Taborn (Departure), a seminare punti interrogativi lungo una strada che immaginiamo già lunga, luminosa.

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4. Kassa Overall, Animals (Warp)

Volete un disco cantabile, accogliente, che faccia muovere il piedino e non rinunci al tempo stesso a ipotizzare nuove strade da percorrere? Kassa Overall, batterista, produttore, rapper e cantante, già alla corte di Arto Lindsay, fa strike con questo lavoro, al quale collaborano tra gli altri Shabazz Palaces e Vijay Iyer. Hip Hop, Jazz, Urban, Elettronica, languori melodici, frenesie ritmiche, coralità: Intelligent Soul Music.

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5. Elio Martusciello, Sismonastie (Bandcamp)

Docente al Conservatorio di Napoli, compositore elettroacustico, improvvisatore, artista visuale e membro di Ossatura, Martusciello è una delle figure cruciali delle musiche non allineate in Italia. Con questo nuovo lavoro ci fa sprofondare ancora una volta in mondi possibili e impossibili dischiusi da suoni che fanno letteralmente venire i brividi; questa volta a partire da una chitarra gialla. Pubblicato solo in digitale su Bandcamp.

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6. Satoko Fujii, Torrent (Libra Records)

«Non ho deciso nulla, prima. Sono salita sul palco e ho suonato. Ho dato un titolo ai pezzi dopo averli suonati. In qualche modo ho finito col dare a tutti titoli che suggerissero l’idea del viaggio, magari via mare».

Non accenna a dare segni di tregua l’eruzione creativa della vulcanica pianista Satoko Fujii, da Kobe. Nel nome del suo nono lavoro solista, in una carriera in cui sono stati oltrepassati i cento album, è già racchiuso un aspetto della sua arte: Torrent. La musica scorre in effetti torrenziale, mai didascalica, in un flusso libero di idee che travolge.

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7. Mirco Ballabene, 7 Composizioni Improvvisate Per Contrabbasso Solo (Niafunken)

Quattro delle sette tracce sono ispirate ai contrabbassisti Mark Dresser, Stefano Scodanibbio, Peter Kowald e Joëlle Léandre, una è per il compositore Salvatore Sciarrino. Ballabene senza timori reverenziali, forte di un grande bagaglio tecnico e di solita personalità, si mette in scia di figure ingombranti e costruendo negli anni un repertorio di gesti che non vengono fissati su spartito (da qui il titolo), ci regala un disco coraggioso e maturo.

Letteralmente da brividi l'unico pezzo totalmente improvvisato, il sesto, diviso in quattro movimenti e con lo strumento preparato.

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8. Franco Degrassi, Voci, un viaggio acusmatico (Haze Auditorium)

«L’ultimo incubo è stato una bruttissima esperienza: quello di un soffocamento». La storia, a lieto fine, sigilla un vero e proprio viaggio nel quale il compositore Franco Degrassi ci porta per mano in ambienti aspri, terrigni e celesti. Già protagonista in Nothing, in duo con il compianto Gianni Lenoci, il compositore acusmatico ed improvvisatore elettroacustico pugliese si conferma figura appartata, libera, rigorosa, di grande personalità.

Suoni e voci dei paesaggi della zona industriale di Bari prendono nelle sue mani altre vite, altre forme.

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9. Lankum, False Lankum (Rough Trade Records)

Un quartetto dublinese che si cimenta con traditional irish e li restituisce con una potenza ieratica che può ricordare gli Swans o certi Goodspeed You! Black Emperor; lontana da qualsiasi retorica da cartolina, la band ha trovato un suono magnetico e ha saputo dare al folk tradizionale un vestito drone semplicemente perfetto. Dal vivo poi sono una bomba.

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10. Genera, Active Observation (Aut Records)

Luca Venitucci (piano, melodica, op-1 synth) è un terzo di Ossatura ed ha fatto parte di Zeitkratzer. Guida questo trio all’esordio, con Dario Miranda al contrabbasso (N-Est, Swedish Mobilia) e Ermanno Baron, fondatore di Acre (uno dei segreti meglio custoditi della musica creativa italiana).

Scomposizioni ripide, liriche e sghembe, un perenne e sensuale gioco di inseguimento, punti interrogativi, tecniche estese, miraggi quasi ambient, fibrillazioni alla Punkt. Vrt. Plastik. Un grande disco di improvvisazione sulle macerie delle didascalie, della Storia.

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Bonus: un recupero del 2022. Daniele Faraotti Phara Pop Vol. 1 (CreamCheese Records)

Collaborazioni con Salvatore Sciarrino, Patty Pravo e Claudio Lolli: da questo già possiamo dedurre che abbiamo a che fare con un musicista speciale. Mutatis Mutandis, il nostro Jim O’Rourke: polistrumentista, dotato di tocco ironico e lieve, si occupa di tutto: voci, testi, musiche, arrangiamento, chitarre, tastiere, loops, batterie e samples, con felice attitudine zappiana. Un disco di canzoni sghembe e geniali, da recuperare.

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