Se Bayreuth vende meno, il problema è tecnico
Katharina Wagner scarica le responsabilità sul direttore commerciale per i mancati “tutto esaurito” del prossimo festival
Se quest’anno Bayreuth non ha fatto lo storico tutto esaurito per tutti gli spettacoli il problema è solo tecnico, secondo Katharina Wagner, direttrice artistica del festival wagneriano. Sulla questione dei biglietti non venduti torna un articolo pubblicato dal quotidiano Süddeutsche Zeitung nel quale si indaga sulle cause interrogando la stessa Wagner.
Se per Ioan Holender è un campanello d’allarme su una possibile fine del festival wagneriano a causa del sempre più basso livello artistico, Katharina Wagner minimizza e scarica le responsabilità sul direttore commerciale del festival: “Il problema dei biglietti ha per l'80% cause interne” dice la Wagner, e spiega: “ci sono tre modi per ottenere i biglietti: come cliente registrato, si riceve una lettera in agosto, alla quale si risponde, e in ottobre inizia l’assegnazione degli ordini scritti. Attenzione, ottobre significa circa dieci mesi prima dell'inizio del festival. In modo simile funzionano anche le vendite online. Con questi ordini anticipati, capitava regolarmente che per certi spettacoli venissero ordinati 20 mila biglietti, ma che nel Festspielhaus entrassero solo 2000 spettatori. Questo è il motivo dell’affermazione quasi leggendaria secondo cui Bayreuth è ‘sold-out’ per dieci anni.” A queste modalità di vendita, si aggiunge anche il contingente assegnato alle Associazioni degli Amici del Festival di Bayreuth, che ogni anno ricevono un contingente di 14 mila biglietti da assegnare ai propri soci secondo modalità decise dalle singole associazioni. I biglietti invenduti dagli Amici vengono restituiti al festival che provvede a metterli in vendita online. E qui starebbe il problema perché “di solito la vendita inizia all'inizio di gennaio, ma quest'anno è iniziata solo il 7 maggio.” Problematico sarebbe anche il fatto che i 4200 biglietti restituiti dalle associazioni sarebbero soprattutto per il Ring des NIbelungen, che richiede un esborso non indifferente e uno sforzo organizzativo notevole per gli spettatori potenzialmente interessati anche in considerazione della scarsa offerta alberghiera della cittadina della Franconia.
Secondo la direttrice artistica, il problema sarebbe già superato anche grazie allo spacchettamento delle quattro opere della Tetralogia anche se ammette che “il Ring è ancora un po' lento nelle vendite”. Ritardo a parte, colpevole sarebbe anche l’aumento dei prezzi dei biglietti, deciso contro la volontà della Wagner: per la prima di Parsifal, la nuova produzione del festival 2023, un posto di prima fascia e apparecchiatura per godere della realtà aumentata impiegata nella nuova messa in scena costa 539 euro mentre se si rinuncia alla tecnologia il prezzo scende a 459 euro.
Chiamato in causa, il direttore commerciale Ulrich Jagels spiega che il ritardo nella messa in vendita dei biglietti online è dovuta in primo luogo alla ritardata restituzione dei biglietti da parte delle associazioni wagneriane ma anche dalla cancellazione di circa 2000 profili di clienti registrati nel sito del festival a causa dei requisiti della legge sulla protezione dei dati, ripristinati, almeno in parte, in un secondo momento anche a seguito delle richieste di informazioni da parte dei clienti più fedeli. A complicare ulteriormente il quadro, ci sarebbe anche stata l’incertezza legata all’uso delle tecnologie di realtà aumentata per il nuovo allestimento di Parsifal. Quanto all’aumento dei prezzi dei biglietti, Jagels risponde: “la decisione di aumentare i prezzi per il 2023 non è stata presa a cuor leggero” ma è stata necessaria per assorbire parte dell’aumento dei costi legato all'inflazione. Gli aumenti, comunque, sono stati approvati dal Consiglio di Amministrazione.
Nell’articolo, Katharina Wagner risponde anche alle critiche secondo cui le numerose cancellazioni di artisti sarebbero un sintomo dell’abbassamento del livello artistico del festival. “Sì, ci sono stati alcuni cambi dovuti a malattie, ma sono stati risolti. E in modo molto positivo.” Per il Parsifal, ad esempio, i sostituti saranno Elīna Garanča e Andreas Schager nei ruoli di Kundry e Parsifal, due nomi in grado di attirare i wagneriani, mentre il direttore Pablo Heras-Casado, debuttante sulla collina verde, è descritto dalla Wagner come un nuovo tipo di direttore d’orchestra che guarda al futuro. Secondo la direttrice artistica, alcuni “teorici della cospirazione” da tastiera dovrebbero solo scusarsi: “Non c'è nessuno scandalo e questa forse è la notizia negativa di quest’anno”.
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