Allarme per la Komische Oper
A causa dei tagli alla cultura la coppia di sovrintendenti del teatro lancia l’allarme sui rischi per la sopravvivenza del teatro
Uno scandalo: non usano mezzi termini Susanne Moser e Philip Bröking, il tandem di sovraintendenti della Komische Oper di Berlino, per la loro critica al programma di pesanti tagli alla cultura decisi dagli amministratori della città di Berlino. Il governo della città prevede tagli per 3 miliardi di euro, di cui circa 130 milioni di euro interesserebbero le spese per attività culturali.
“Nonostante tutti i buoni argomenti che abbiamo portato alla discussione nelle ultime settimane e mesi, la cultura nel suo complesso e la Komische Oper Berlin in particolare devono accettare tagli sproporzionatamente massicci – dicono i due sovrintendenti – E non si tratta solo dei tagli del 9% ai finanziamenti per l’anno in corso, ma anche del blocco dei lavori per la ristrutturazione della nostra sede principale della Behrenstraße.” Nonostante i lavori siano stati già avviati all’inizio della scorsa stagione secondo un piano concordato con il precedente governo cittadino, secondo Moser e Bröking sarebbe inevitabile una sospensione degli importanti lavori di ristrutturazione che cambierebbero il volto alla storica sala di Behrenstrasse, poco lontana dalla Porta di Brandeburgo, nonostante l’impegno del sindaco Kai Wegner e del responsabile delle attività culturali Joe Chialo. “Fermare i lavori per due anni ritarderà il completamento di almeno quattro anni. – è quanto sostengono Moser e Bröking – Si risparmieranno 10 milioni di euro e si dovranno sostenere costi aggiuntivi per circa 250 milioni di euro.”
A causa dei lavori, il grosso delle attività della Komische Oper si svolge allo Schillertheater, uno spazio adatto solo come soluzione provvisoria e solo per un breve periodo di tempo a causa dello spazio limitato per le possibilità di stoccaggio dei materiali e della difficile acustica difficile per spettacoli musicali con inevitabili restrizioni nella programmazione e nel repertorio. “Un suo utilizzo permanente danneggerebbe la Komische Oper Berlin dal punto di vista artistico e finanziario, mettendo così a repentaglio la sua esistenza”, affermano Susanne Moser e Philip Bröking. “Un edificio in linea con i progetti attuali, invece, è un simbolo della fiducia nel futuro di Berlino con la sua scena culturale unica e speciale e per una città in cui vale la pena vivere”.
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