Amaarae principessa del pop africano

La conferma di Amaarae con Fountain Baby, tra Accra e Atlanta

amaarae
Disco
pop
Amaarae
Fountain Baby
Interscope
2023

Tre anni fa chiudevo la recensione di The Angel You Don’t Know, album d’esordio di Amaarae, con queste parole: «Gli elementi giusti ci sono tutti, con un po’ di fortuna potrebbe anche arrivare il successo internazionale».

Direi che ci siamo, il nuovo Fountain Baby sta ottenendo ottimi riconoscimenti sia di critica sia di pubblico e quello di Amaarae è senz’altro uno dei nomi caldi del 2023. Tra Accra e Atlanta, questo secondo album mette insieme lampi di dancehall, dream pop, flamenco, folk giapponese (?), trap eccitante, highlife sensuale e afrobeats incalzante, tutto avviluppato dalla voce carezzevole di Amaarae e dalle produzioni curatissime, che a volte strizzano l’occhio a quelle di Timbaland, Missy Elliott o The Neptunes. Non chiedo niente di più: disco dell’estate!

– Leggi anche: Amaarae dagli Usa al Ghana (e ritorno)

Negli ultimi ventiquattro mesi si erano già visti segnali dell’imminente e inevitabile esplosione di Amaarae e mi riferisco alle collaborazioni con alcuni pesi massimi della scena pop internazionale: si era cominciato con il remix di un brano presente nel suo album d’esordio, “Sad Girlz Luv Money”, che vedeva il coinvolgimento di Kali Uchis.

 Si era proseguito con la sua partecipazione, in compagnia di Buju, alla canzone di Blaqbonez “Bling”, grande successo nell’Africa Occidentale.

È stata poi la volta della collaborazione con Tiwa Savage per “Tales by Moonlight”.

 E per finire eccola comparire in “This is what I Mean”, brano del rapper britannico Stormzy in cui sono presenti anche Jacob Collier, Black Sherif, Ms Banks e Storry.  

 La sua voce nel frattempo è diventata un marchio di fabbrica, riconoscibile fin dalla prima nota: setosa, liscia, ma pungente come uno spillo quando si cimenta col rap.

Contravvenendo ai consigli dei suoi amici ghanesi che le raccomandavano di restare attaccata al carro dell’afrobeats o dell’highlife per avere successo in quel Paese, lei si convinse che la sua vita all’interno della diaspora africana le avesse dato un vantaggio artistico. Questo aspetto libero, quasi nonchalant, è ciò che rende scoppiettante la scena alternativa africana. In più, Amaarae si rifiuta di limitarsi a un singolo stile musicale, dando vita a una miscellanea eccitante.

Tre mesi fa “Reckless & Sweet” ha fatto da battistrada all’album in qualità di singolo principale, nel quale Amaarae parla di un amore a pagamento, incalzando un’amante arrampicatrice sociale e rivelandone i raggiri.

 Ed ecco che due mesi più tardi ha fatto la sua comparsa “Co-Star”, il secondo singolo che ha avuto il compito di annunciare e lanciare Fountain Baby: «È una canzone divertente sui segni zodiacali», ha detto Amaarae nel corso di una breve intervista concessa a okayafrica, «volevo dare alla gente qualcosa di carino e sbarazzino per l’estate. L’astrologia occupa un ruolo importante nella nostra cultura giovanile, mi sembrava un’opportunità persa quella di non occuparmene e non dare alle ragazze un inno. Anche il video è divertente, sono riuscita a mettere insieme alcune delle mie donne preferite chiedendo loro di rappresentarsi in maniera iconica».

«Le gemelle Clermont, Biba Williams, Deto Black, Moyo. E poi ci sono Bijou & Chi, vale a dire una parte importante della cultura africana alternativa. Loro sono le trendsetter del nostro tempo. È stato davvero fantastico riuscire a metterle tutte quante insieme».

 Ci siamo, manca poco e infatti dopo tre settimane, per la precisione il giorno prima della sua disponibilità, Amaarae annuncia sui suoi profili social l’uscita di Fountain Baby in una maniera, diciamo così, inusuale ma di sicuro effetto.

amaarae

È fuor di dubbio che il successo estivo di due anni fa di “Sad Girlz Luv Money” abbia aperto alla cantante le porte giuste, portandole le opportunità dell’industria della moda e permettendole di mettere ulteriormente in mostra il suo gusto per gli abiti, al punto da aumentarne le vendite.

A dire la verità, i cliché del pop africano sono ormai logori e allora Amaarae cerca furtivamente di lasciarseli alle spalle, e l’evasione della cantante è evidente nella sua attenta scelta dei produttori di questo disco, affidandosi soprattutto a KYU Steed, Kz Didit e Cracker Mallo.

14 canzoni, la prima delle quali, “All my Love”, in realtà è uno strumentale di 48 secondi con effetti vocali di grande fascino che sfocia nella successiva “Angels in Tibet”, il cui testo parla di caldo sesso affamato («Voglio scopare quel delizioso laghetto, fare le coccole a quella micina». Adesso avete capito a cosa allude la fountain del titolo).

“Princess Going Digital” è un pezzo di vintage pop che richiama alla mente le vecchie produzioni di Janet Jackson o Britney Spears e che mette in mostra, come raramente succede, il lato sensibile di Amaarae: «Baby, tienimi con te, ho buoni presentimenti per te adesso, il modo in cui mi ami dove fa male».

L’imitazione dello sparo di una pistola e il suono di un’orchestra conducono a “Wasted Eyes”, senz’altro una delle vette della raccolta, un mid-tempo bop che analizza un amore tossico: «Tu mi ami senza rispetto, io non voglio andarmene ma non sapevo che tu fossi fonte di guai».

 Tra i brani che spiccano segnalo “Aquamarie Luvs Ecstasy”, con risatine che ricordano la già citata Janet Jackson e una parte parlata, “Sex, Violence, Suicide”, canzone double face, con una prima parte rilassata e una seconda aggressivamente punk, memore del movimento alté di cui Amaarae ha fatto parte, e “Big Steppa”, con il suo leggero sapore dancehall che si installa nel cervello dell’ascoltatore e che si fa fatica ad allontanare.

«Non catalogate la mia musica come Afrobeats» e Fountain Baby sembra proprio lo sforzo, riuscito, di Amaarae di rompere le barriere delle definizioni.

Quando le chiedono di descrivere il suo suono, Amaarae parla di Afro-fusion, vale a dire «un amalgama di tutte le mie ispirazioni e influenze derivanti dal fatto di aver vissuto in posti diversi e aver conosciuto gente diversa». È questa sua versatilità che ha catturato l’attenzione di Aminé e Kaytranada in versione KaytrAminé, che le hanno chiesto di collaborare nel pezzo rap dance "Sossaup". E pochi giorni fa è arrivata la notizia di un nuovo brano in uscita che la vedrà collaborare con Janelle Monáe: presto, un defibrillatore!

«I want to be the quintessential African princess of pop» - Amaarae

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