Falstaff prima del silenzio ?

Mentre è a rischio il futuro del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, il Falstaff diretto da Daniele Gatti è preceduto dal silenzioso flash mob dei lavoratori della Fondazione

Falstaff (Foto Michele Monasta)
Falstaff (Foto Michele Monasta)
Recensione
classica
Teatro del Maggio Fiorentino
Falstaff
16 Giugno 2023 - 23 Giugno 2023

Liquidati dal commissario straordinario Onofrio Cutaia, per questa malinconica edizione del 2023 del festival del Maggio Musicale Fiorentino, i troppo onerosi Maestri Cantori, il direttore principale Daniele Gatti ha ripreso da venerdì 16 (repliche il 19, 21, 23) la beĺla edizione 2021 del Falstaff, allora diretta da John Elliott Gardiner, di cui avevamo a suo tempo scritto. Abbiamo dunque ritrovato la deliziosa messinscena con le scene mobili di legno traforato di Julian Crouch e i costumi di Kevin Pollard con il tocco magico delle mises fantasiosissime delle finte fate e folletti della scena finale, la regìa di Sven-Eric Bechtolf ripresa per l'occasione da Stefania Grazioli, e per quanto riguarda la parte musicale una lettura diversa, più spessa e sinfonica in certi momenti, rispetto a quella ariosa e limpida di Gardiner, e un cast in cui confluiva parte di quello dei cassati Maestri Cantori, in parte chiaramente assemblato un po' all'ultimo, con tutte le conseguenze del caso, in cui comunque spiccavano il protagonista, Michael Volle, e il Ford di Markus Werba, ambedue più per indubbia intelligenza scenica che per effettiva statura vocale, e la graziosa Nannetta di Rosalia Cid, ottenendo comunque alla fine un successo netto e senza riserve.

Ma un altro spettacolo e molto meno gioioso era stato proposto a inizio serata, quando il sipario si è aperto sulle masse artistiche e maestranze del teatro, tutte in silenzio, a richiamare la realtà di una situazione gestionale difficilissima di cui per ora non si vedono gli esiti e le soluzioni. Quante volte, in questi anni, abbiamo scritto sul GdM dei problemi di questo teatro, del loro intreccio con la politica, del balletto di sovrintendenti e commissari ministeriali, dei diktat e capovolgimenti di fronte della politica ? Parecchie, ma stavolta, all'ennesimo Al Lupo, Al Lupo, c'è la concreta possibilità che il lupo arrivi davvero e che il blocco delle attività sia un pericolo molto concreto. In attesa che si possa capire un po' meglio che cosa succederà davvero, possiamo intanto riportare la domanda che tutti, pubblico, stampa, social, si fanno oramai da tempo: perché chi doveva controllare non ha controllato un bel niente ?

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